Una delle più conosciute malattie infettive del cane è sicuramente la leishmaniosi, infezione sostenuta da microrganismi appartenenti alla classe Leishmania, facenti parte del grande gruppo dei protozoi. Nel bacino mediterraneo, è stato individuato come agente principale infettivo il Leishmania infantum, imputato per la malattia infettiva nel cane (ed anche, in maniera molto ridotta, nell’uomo).
La leishmaniosi è una malattia vettoriale: l’ospite vettore (veicolante) dell’agente infettivo è il pappatacio, nome comune del Phlebotomus papatasi, specie appartenente alla classe dei flebotomi, insetti simili alle zanzare. Il pappatacio è diffuso in tutto il mondo, nelle zone caldo-umide, vicino al mare, ed è molto più attivo nel periodo caldo dell’anno, principalmente da maggio a inizio ottobre; se fino a 10-15 anni fa territori come la montagna, le zone collinari erano ritenute a scarso rischio o completamente al sicuro dalla presenza di pappataci, negli ultimi anni ormai sono stati individuati focolai endemici anche in queste zone, fenomeno dovuto in parte all’aumentato flusso di persone che vi transitano.
In seguito alla puntura di un insetto infetto, il cane può sviluppare e diffondere la malattia, pur rimanendo anche per molto tempo asintomatico. La leishmaniosi è un’antropo-zoonosi, ovvero può essere trasmessa dal cane all’uomo, anche se solo in particolari condizioni fisiopatologiche dell’organismo umano (un sistema immunitario deficitario, una particolare suscettibilità). Comunque la malattia non può essere trasmessa direttamente tra cani e uomini, in quanto il microrganismo ha bisogno di completare parte del proprio ciclo biologico nel corpo dell’insetto veicolante.
I sintomi della leishmaniosi, complessi e di varia entità, interessano l’apparato cutaneo ed i suoi annessi, come anche vari organi ed apparati interni (muscolo-scheletrico, fegato, rene); si possono presentare insieme o random e a volte sono difficili da inquadrare. Il quadro clinico generale presenta:
-a livello cutaneo - dermatite con forfora, alopecia sul muso, orecchie, dorso, zampe; lesioni ulceranti alle orecchie; perdita di muco e sangue dal naso; secchezza delle mucose in generale; lesioni delle palpebre e dell’occhio
-a livello muscolo-scheletrico - dolori diffusi, incluso mal di schiena, indolenzimento
-a livello renale e gastro-intestinale - polidipsia, poliuria, vomito, diarrea, ulcere orali, anoressia, fino a coma uremico (stadio terminale dell’insufficienza renale).
La diagnosi viene posta dal medico veterinario in seguito ad analisi specifiche del sangue e delle urine, l’esame microscopico di campione biologico (milza, linfonodi, midollo osseo), PCR. I protocolli di terapia farmacologica sono continuamente oggetto di studio scientifico per il controllo e miglioramento dell’efficacia; il trattamento consiste nella somministrazione di antibiotici (chinoloni, metronidazolo), inibitori enzimatici (allopurinolo), altri agenti biochimici. Nonostante l’eventuale negativizzazione sierologica ottenuta, sono necessari controlli periodici per prevenire le recidive.
Per prevenire l’infezione, si esegue la vaccinazione, indicata per i cani a partire dai 6 mesi di età, risultati asintomatici e sieronegativi. Il vaccino, a richiamo annuale, non conferisce copertura completa per cui vi si ricorre alle misure di prevenzione complementare:
-protezione dagli insetti, per uso di prodotti repellenti sul cane (collari, spray, fiale spot-on a base di piretrine o simili, con dimostrata azione anti-feeding); impedendo al cane di dormire in giardino si riduce il rischio di essere punto dal flebotoma, che si annida nell’erba e colpisce soprattutto di notte;
-disinfestazione dell’ambiente per l’uso di insetticidi facendo attenzione agli eventuali effetti tossici verso i pet; l’utilizzo di zanzariere a maglia fitta per l’ambiente domestico;
-un ceno particolare va dato alla profilassi in luoghi come canili o rifugi, in cui i rischi d’infezione sono molto alti: il controllo si effettua con programmi di disinfestazione ambientale, trattamenti repellenti per tutti i cani risiedenti (passeggeri e permanenti), isolamento e trattamento specifico per i cani infetti.
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