Dr.ssa Afrodita Alexe
aggiornato il 27/02/2024
Per disturbi del sonno si intende un largo gruppo di affezioni ed alterazioni dello stato di riposo/ristoro notturno, alterazioni caratterizzate da privazione di sonno con grande variabilità, gradi di intensità e insorgenza ma che nel loro complesso possono comportare a danni anche gravi e permanenti per la salute e benessere psico-fisico della persona che ne è affetta.
I disturbi del sonno rappresentano un problema molto comune che può interessare tutte le persone, a prescindere dall’età, sesso, razza, abitudini e stile di vita; si stima che un terzo della popolazione globale in età adulta ne soffre di condizioni patologiche correlate ai disturbi del sonno i quali possono essere causati da diversi fattori (psico-fisici, inter-relazionali, ambientali).
Quali sono i disturbi del sonno? la classificazione universale
La classificazione dei disturbi del sonno universalmente accettata è quella di AASM (American Accademy of Sleep Medicine), che li vede raggruppati in 7 maggiori categorie (ultima versione aggiornata nel 2014):
- il gruppo dell'INSONNIA:
- a breve termine
- cronica
- di altra eziologia
- disturbi respiratori sonno-correlati
- OSAS (apnea ostruttiva del sonno, Obstructive Sleep Apnea Syndrome)
- apnee centrali
- disturbi di ipoventilazione
- disturbo dell’ipossiemia
- sintomi isolati e condizioni fisiopatologiche di altra eziologia
- ipersonnie centrali:
- narcolessia
- ipersonie idiopatiche
- la sindrome Kleine-Levin
- la sindrome da sonno insufficiente
- disturbi del ritmo circadiano sonno-veglia
- alterazioni del ciclo sonno-veglia: fase precoce, fase ritardata, fase irregolare
- ritmo sonno-veglia non 24h
- disturbo da lavoro a turni e da jet-lag
- disturbi del movimento nel sonno
- la sindrome delle gambe senza riposo
- crampi alle gambe
- Bruxismo
- movimento ritmico dovuto a cause patologiche
- movimento alterato da uso di farmaci o abuso di sostanze o alcol
- parasonnie: un largo gruppo di condizioni alterate del sonno
- *Correlate alla fase del sonno NREM
- Sonnambulismo
- terrore dell’addormentarsi
- disturbi alimentari
- *Correlate alla fase del sonno REM
- Comportamento disturbato
- Paralisi del sonno
- Disturbi da incubi
- *Altre parasonnie
- la sindrome della testa che esplode
- allucinazioni
- enuresi notturna
- altri disturbi del sonno di cause non meglio individuate
Insonnia: cos’è e come si definisce? i numeri in Italia e nel mondo
Con il termine ‘’insonnia’’ si definisce la difficoltà di addormentarsi e/o di mantenere l’addormentamento, anche trovandosi in idonee circostanze che agevolano il sonno, con conseguenze negative sulle attività svolte in regime veglia.
L’insonnia colpisce circa un terzo della popolazione adulta in tutto il mondo ; con un primo pico a 25-35anni ed uno secondo nella fascia d’età anziana (sopra i 65anni) la quale vi rimane comunque la più a rischio d’insorgenza perché presenta più fattori di rischio globale.
Anche in Italia, più del 30% della popolazione totale accusa uno o più sintomi di disturbi primari del sonno, ed almeno il 10% soffre di insonnia cronica: un dato preoccupante, anche perché è in aumento (le statistiche evidenziano come 1 persona su 2 che accusano primi segni di disturbi del sonno, sviluppi nell’arco di 3 anni lo stato di insonnia cronica; dati associati a quelli dell’aumento dei farmaci sedativi/ipnotici nella popolazione globale a prescindere dall’età, nonché della crescente richiesta di interventi e terapie complementari ed alternative anti-insonnia).
L’insonnia sembra colpire di più le donne: soprattutto nel periodo della menopausa (il primo pico) e dopo i 65anni (il secondo pico).
L’insonnia è caratterizzata dalla percezione di sonno insoddisfacente come durata e qualità e si può presentare in diverse fasi e con sintomi che variano largamente:
- difficoltà ad addormentarsi (insonnia iniziale)
- numerosi risvegli notturni (insonnia intermittente)
- risveglio precoce con astenia ed irritabilità (insonnia terminale)
- somatizzazione residuale (mal di testa, occhi gonfi, vertigini)
L’insonnia è considerata frequente quando il numero di episodi è pari o superiore a 3 alla settimana; e diventa cronica se la durata delle manifestazioni supera 3 mesi consecutivi.
- -presentarsi come disturbo primario oppure in seguito a situazioni o condizioni che vi favoriscono la comparsa (stato di ansia, depressione);
- -essere se stessa origine di comparsa di disturbi psichiatrici (ansia, depressione…)
- -essere condizionata da fattori interni (il fumo, l’assunzione di farmaci, l’uso di alcol e/o di sostanze eccitanti centrali)
Come si valuta lo stato dell’insonnia e dei disturbi del sonno? i test diagnostici
Nella valutazione dei disturbi del sonno ed insonnia in una persona, oltre all’anamnesi oggettiva ed eventuali esami del sangue generali e specifici per la funzione tiroidea, renale, cardiaca, lo specialista può indicare di eseguire esami diagnostici specifici:
- Polisonnografia: un esame non invasivo che registra per 24 ore l'attività cerebrale, cardiaca, respiratoria e muscolare durante il sonno. La polisonnografia è utilizzata anche per diagnosticare l'apnea notturna e altri disturbi del sonno;
- Test delle latenze multiple del sonno: valuta la rapidità dell’addormentamento in 4-5 sonnellini diurni in 2 h di distanza l’uno dall’altro e viene utilizzato per la diagnosi di narcolessia;
- Test del mantenimento dello stato di veglia: la persona deve rimanere sveglia in una stanza silenziosa in 4 successivi tentativi a 2 ore di distanza l’uno dall’altro; test che viene utilizzato per la valutazione delle ipersonnie
Contemporaneamente, al paziente è richiesta la redazione di un diario del sonno e la compilazione di diversi questionari validati, in grado di redare una stima sulle abitudini di sonno: quelli maggiormente usati sono la Scala della sonnolenza diurna di Epworth e la Scala della qualità del sonno Pittsburg.
Quali sono le conseguenze dell’insonnia? sintomi e segni clinici
La privazione del sonno ha conseguenze nocive e molto profonde che interessano l’intero organismo; generalmente si accusano
- mal di testa ricorrente, cefalea, dolori dei bulbi oculari e/o disturbi visivi
- malessere fisico generale – stanchezza muscolare, irrigidimento, progressiva perdita di tono muscolare e flessibilità articolare
- astenia, irritabilità e nervosismo, irascibilità
- fatica e sonnolenza diurna
- pallore del viso, alterazioni dei 5 sensi, gonfiori
- alterazioni delle funzioni cognitive – ridotta efficienza mentale, difficoltà della concentrazione e della memoria, ridotta capacità di apprendimento e decisionale
- tendenza ad ansia e depressione con perdita di interesse per la realtà quotidiana e l’ambiente circostante
Gli effetti negativi dell’insonnia
Numerosi studi scientifici hanno messo in evidenza gli effetti negativi dell’insonnia sullo stato generale di salute dell’organismo umano: essa rappresenta infatti un fattore di rischio di I grado per lo sviluppo di condizioni patologiche come
- malattie cardio-cerebro-vascolari, in particolare per l’ipertensione arteriosa, l’insufficienza cardiaca cronica e l’infarto del miocardio
- diabete tipo II
- l’aumento incontrollato del peso corporeo (obesità)
- malattie neurodegenerative
- sindrome depressiva maggiore (con aumento del rischio suicidario)
- patologie infiammatorie degenerative croniche a carico di diversi apparati e sistemi funzionali e l’accelerazione dei processi dell’invecchiamento cellulare (disturbi respiratori, affezioni cutanee, abbassamento delle difese immunitarie ecc).
Cura e prevenzione dell'insonnia
La cura dell’insonnia si basa in primo approccio sull’attuazione della CBT (Terapia Cognitivo-Comportamentale per l’Insonnia) con l’intervento dello specialista; la scelta di eventuali farmaci spetta sempre allo specialista che indicherà anche la durata massima del trattamento farmacologico.
L'assunzione di integratori alimentari e nutrizionali a base di erbe medicinali con effetti sedativi-rilassanti (valeriana, melissa, escolzia, passiflora, luppolo ed a.), con effetti adattogeni anti-ansia (withania, griffonia, rodiola), magnesio e melatonina può essere di reale aiuto, in dosi e tempi di cura concordati con lo specialista.
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L'approccio alla prevenzione dell'insonnia quale disturbo maggiore del sonno si basa sull'adozione di uno stile di vita sano (abolizione del fumo ed altre abitudini non salutari, ripresa dell'attività fisica idonea, alimentazione equilibrata e sane abitudini in tavola), nonchè mettere in pratica alcune suggerimenti (arieggiare bene la camera da letto, scegliere materassi e cuscini adatti, assumere il pasto serale almeno 2h prima di andare a letto ecc).
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fonti essenziali
msd.manuals
researchgate.net
-International classification of sleep disorders-third edition: highlights and modifications. Chest. 2014 Nov;146(5):1387-1394. doi: 10.1378/chest.14-0970. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25367475