agg. 04/06/2025
Drssa Afrodita Alexe
Le condizioni di Eubiosi e Disbiosi: il razionale scientifico
Il '’microbiota intestinale’’è il termine che indica l'insieme di microrganismi intestinali, che comprende batteri, virus, miceti, protozoi ecc; e che ha interamente sostituito quello datato di ''flora batterica intestinale'' ad oggi considerato inappropriato ed incompleto.
Il microbiota intestinale è visto come parte integrante del complesso sistema microbiotico umano, in cui si contano tutti i microrganismi saprofiti e simbionti presenti in tutti i distretti del nostro corpo.
Mentre lo stato di convivenza in equilibrio armonico tra i microrganismi saprofiti e simbionti viene chiamata ‘’eubiosi’’, tutte le situazioni in cui si verificano modifiche e scompensi, acuti o cronici, del microbiota intestinale sono raggruppate nella grande classe delle disbiosi, classificate poi in vari generi in base alla causa, gravità e tempo di espressione fisiopatologica.
La condizione di eubiosi si definisce come lo stato di equilibrio ottimale del microbiota e dell'ambiente intestinale, caratterizzato dalla composizione diversificata e bilanciata del microbiota intestinale, in cui i microrganismi benefici predominano e proliferano, essendo in grado di limitare lo sviluppo di quelli potenzialmente dannosi.
Per disbiosi ( o disbatteriosi) intestinale si intende la condizione in cui si verificano alterazioni qualitative e quantitative del microbiota intestinale: lo squilibrio nella composizione e nelle funzioni del microbiota è in stretta relazione, reversibile e reciproca, con le alterazioni dell'ambiente intestinale (disfunzioni di mucosa con aumento di permeabilità e della peristalsi, modifiche dei succhi digerenti, presenza di tossine e sostanze nocive ed a.).
Le disbiosi intestinali possono essere
- acute (come le gastroenteriti e gastroenterocoliti stagionali)
- croniche, con episodi di riaccutizzazione periodica (condizione generica e caratteristica per molte malattie croniche infiammatorie dell'intestino)
Le disbiosi acute: la diarrea del viaggiatore
Tra le disbiosi acute troviamo anche la diarrea del viaggiatore, il disturbo più comune riscontrato durante il periodo delle vacanze estive, potendo colpire indistintamente i viaggiatori di tutte le età in qualsiasi momento ed anche retroattivamente: le statistiche parlano di più di 10 milioni di persone all’anno; più colipiti i viaggiatori che si spostano verso Paesi con standard igienico-sanitari inferiori rispetto a quello di provenienza.
La diarrea del viaggiatore è una malattia infettiva intestinale acuta, dovuta a carico patogeno di batteri o virus e in minor misura di parassiti intestinali (amoebi, protozoi); la fonte primaria di infezione è il contatto diretto con acqua ed alimenti contaminati.
I principali agenti eziologici della diarrea del viaggiatore sono
-- virus (Rotavirus sp.)
-- batteri (il tipo enterotossigenico della Escherichia coli ne provoca più dell’80%; seguito da altre specie come Campylobacter, Salmonella, Shigella, Aeromonas, Plesiomonas);
-- protozoi (Giardia lamblia, Cyclospora, Cryptosporidium sp.);
-- in alcuni casi il patogeno responsabile non è individuabile con l’esame della coprocoltura tradizionale
I sintomi
-- dolore e crampi addominali,
-- febbre (aggravata dalla perdita di liquidi),
-- generale sensazione di debolezza dovuta alla perdita idrosalina
Nel 90% dei casi la remissione è spontanea, avviene nell’arco di 2-3 giorni senza un trattamento farmacologico particolare; solo in rari casi (meno di 2%) possono insorgere complicanze dovute a sovrainfezioni batteriche che comportano rischi per compromissione renale, intestinale, epatico-biliare o gastrica.
Nella diarrea grave, la comparsa di sangue nelle feci rappresenta un segnale d'allarme da riferire immediatamente al medico, in quanto uno dei segni indicativi di potenziale rischio per la vita.
I fattori di rischio
Tra i fattori di rischio maggiori per contrarre la diarrea del viaggiatore rientrano:
-- status immunodeficitario conclamato (neoplasie, trapianti, malattie autoimmuni, AIDS, HPV),
-- malattie infiammatorie croniche dell’intestino,
-- diabete,
-- terapia continuativa con agenti antiacidi o inibitori di pompa protonica (per modifica del pH gastrico);
Per le persone che si trovano in queste condizioni, la profilassi comportamentale e farmacologica è un’indicazione assoluta e va discussa col medico prima della partenza.
Le categorie a rischio relativo di ammalarsi comprendono le fasce d’età estreme (bambini, anziani), le donne in gravidanza, gli sportivi professionisti; generalmente, il rischio di contrarre la diarrea da viaggio è massimo per chi si sposta per la prima volta lontano da casa verso Paesi con abitudini alimentari e di vita molto diverse (come da Europa occidentale verso Estremo Oriente, Africa, America Latina).
La prevenzione e cura
La prevenzione primaria consiste nell'osservare le regole igienico-sanitarie ed alimentari di base:
-- lavare accuratamente le mani più volte al giorno e prima di ogni pasto;
-- scegliere posti puliti e coperti per mangiare
-- evitare di consumare cibi come carne cruda o poco cotta, frutta e verdura non lavata o non sbucciata, acqua e bevande non fresche o non imbottigliate con l’aggiunta di ghiaccio, latte non pastorizzato, cibi di dubbia provenienza, cucinati all’aperto o pietanze riscaldate.
La cura della diarrea del viaggiatore consiste in:
-- reidratazione orale: assunzione regolare di piccole quantità di acqua o bevande idrosaline poco zuccherate (150-300ml di soluzione reidratante ad ogni emissione di feci liquide, nelle forme lievi/moderate; fino a 3 L al giorno in porzioni da 15-20 g, col cucchiaio, nelle forme gravi; nei bambini, 50mL/kg corpo di soluzione reidratante ogni 4 ore);
-- assunzione di farmaci antidiarroici ed antispastici: sconsigliati in presenza di dolore diffuso e/o crampiforme forte; sostituibili con prodotti fitoterapici altrettanto efficaci
-- assunzione di farmaci e/o integratori a base di probiotici ( i cosiddetti fermenti lattici) può essere d’aiuto per ridurre velocemente il sovraccarico patogenico a livello del tubo digerente e ripristinare la flora batterica alterata.
Il più comune e conosciuto ‘’fermento lattico’’ è il Saccharomyces cerevisiae subsp. boulardii, in realtà un ceppo di lievito oggetto da oltre 30 anni di studi ed esperimenti scientifici che hanno dimostrato la sua efficacia nel trattamento dei vari tipi di diarrea e gli hanno fatto acquistare l’indicazione terapeutica specifica per la diarrea del viaggiatore; come attivo principale di prodotti come Codex (Zambon), Enterelle (Bromatech), Probactiol Duo (Metagenics), altri.
I tipi più comuni di probiotici, frequentemente nominati fermenti lattici, sono i lattobacilli (tra i quali molto nominatoè il Lactobacillus rhamnosus, che da solo o in varie associazioni con altri ceppi di lactobacilli e/o bifidobatteri trova indicazione sia nella cura che nella prevenzione della malattia diarroica, nel bambino come nell’adulto) ed i bifidobatteri (B. longum, B. animalis, B. bifidum ecc).
Come farmacia di turno ad Udine, la farmacia Pelizzo è aperta tutta la settimana con orario continuato, da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 21.00 e sabato e domenica dalle 8.30 alle 19.30; la farmacia dispone nel reparto Nutrizione&Integrazione di una vasta gamma di integratori alimentari specifici di probiotici e prebiotici delle marche più prestigiose come Bromatech, Metagenics, Omni Biotic, Solgar; con l’aiuto del consiglio professionale, si può scegliere la giusta formulazione di probiotici e prebiotici per ogni fabbisogno individuale.
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fonti essenziali
researchgate.net
microbioma.com
sciencedirect.com
nature.com