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04 Novembre 2024

agg. 04/11/2024

Drssa Afrodita Alexe

Cos'è l'ipotensione arteriosa? i criteri di definizione

Con il termine ipotensione arteriosa - o pressione arteriosa bassa - si definisce la condizione pressoria, in generale benigna, con valori di massima (sistolica) e di minima (diastolica) che scendono al di sotto dei limiti pressori considerati normali-ottimali.

Più precisamente, si parla di ipotensione arteriosa quando il valore della Pa sistolica è minore a 100mmHg e quello della Pa diastolica è minore a 60mmHg, misurati a riposo e sotto sforzo. Uno stato di ipotensione arteriosa grave si instaura a valori al di sotto di 80/50mmHg.

Quando l'ipotensione arteriosa è considerata fisiologica?

L’ipotensione arteriosa può considerarsi fisiologica per le donne nei primi mesi della gravidanza, per causa della vasodilatazione periferica indotta dai livelli cresciuti di progesterone e del continuo aumento del volume dei liquidi circolanti (sangue e plasma).

In generale le donne sono più soggette alla pressione arteriosa bassa rispetto agli uomini; anche se nell’età avanzata il rischio di sviluppare ipertensione arteriosa (quindi maggior rischio di sviluppo delle malattie cardiovascolari) sembra manifestarsi equamente in ambo i sessi.

Una condizione fisiologica di ipotensione arteriosa si riscontra anche nelle persone che praticano attività fisica sostenuta, di intensità media/alta. L’attività aerobica determina

-- aumento della gittata cardiaca,

-- miglioramento dell’elasticità arteriale e capillare,

-- diminuzione della resistenza periferica,

-- regolazione quantitativa (ottimizzazione) dell’afflusso sanguigno sia nella grande che nella piccola circolazione. 

Diversi studi clinici condotti nell’ambito sportivo (atletica leggera; ciclismo) hanno evidenziato che nello sportivo i valori pressori si riducono e si stabilizzano verso una media di PA S/D di 100/60mmHg, con piccole variazioni legate al sesso, età e tipo di allenamento/attività fisica svolta.

Durante l’estate si riscontrano spesso casi di calo acuto di pressione arteriosa, dovuto al caldo profuso, per via della sudorazione eccessiva, disidratazione e aumento della vasodilatazione periferica; più a rischio i bambini, le donne in gravidanza, gli anziani.

Come si classifica l'ipotensione arteriosa?

Come per l'ipertensione arteriosa, anche l'ipotensione può essere classificata in 2 categorie: primaria e secondaria.

L’ipotensione arteriosa essenziale, o primaria, si riscontra per di più nelle donne giovani, ha un carattere ereditario ed è favorita da sedentarietà e stress psico-fisico.

Si parla di ipotensione secondaria quando si sviluppa in seguito a disturbi acuti o patologie primarie croniche.

I disturbi acuti che possono abbassare repentinamente la pressione arteriosa sono

  • -shock traumatico con emorragia, per perdita ingente di sangue e elettroliti (ipovolemia, iponatriemia)
  • -disidratazione severa;
  • -gravi infezioni;
  • -ustioni moderate/severe

Tra le patologie croniche che comportano la condizione di ipotensione arteriosa si contano

-- malattie dell’apparato cardio-cerebro-vascolare: cardiomiopatie, bradiaritmie, insufficienza venosa profonda, aterosclerosi;

-- embolia polmonare e malattie del piccolo circolo;

-- insufficienza renale;

-- malattie del SNC e neurovegetative secondarie (morbo Parkinson, neoplasie midollari)

-- disturbi endocrini (ipotiroidismo);

-- patologie dell'ipofisi;

-- insufficienza surrenalica (morbo di Addison);

-- diabete;

-- anemie

-- lunghi periodi di degenza a letto con immobilizzazione totale o parziale.

Alcuni farmaci - oltre gli antipertensivi - possono indurre come reazioni secondarie / effetti indesiderati un calo significativo dei valori pressori; tra questi si contano:

-- antidepressivi ed ansiolitici

-- anestetici generali

-- narcotici

-- farmaci contro la disfunzione erettile

La pressione arteriosa bassa: quali sono i sintomi e segni?

Tra i sintomi e segni comuni dell'ipotensione arteriosa si contano

- stanchezza cronica ed astenia, sonnolenza,

- difficoltà di concentrazione e apprendimento,

- capogiri e cefalea,

- acufeni,

- disturbi della vista,

- manifestazioni cardiologiche (palpitazioni, dolori precordiali),

- mani e piedi freddi,

- disturbi del tono dell’umore (tendenza all’ansietà e alla depressione).

Cos'è l'ipotensione ortostatica?

L’ipotensione ortostatica (posturale) è una forma particolare di ipotensione caratterizzata da calo pressorio quando si passa da clinostatismo (posizione seduta/sdraiata) a ortostatismo (posizione eretta - in piedi): nel cambio repentino da posizione sdraiata a eretta, normalmente viene attivato un meccanismo somatico di compensazione circolatoria atto a normalizzare l’afflusso ematico dalla periferia verso il cuore; meccanismo che per vari motivi ed in certe condizioni è rallentato o interrotto.

Nei casi in cui si ha un consistente e persistente calo pressorio ortostatico, di oltre 20mmHg sistolica e/o 10mmHg diastolica, si parla di ipotensione ortostatica secondaria e le cause devono essere accertate tra le patologie primarie.

Come si controlla la pressione arteriosa bassa?

La pressione bassa è considerata una condizione comune e benigna, che normalmente non comporta particolari rischi per la salute e per la quale non si attuano trattamenti specifici se non dovuta a cause specifiche e casi patologici primari.

Il controllo della pressione arteriosa bassa si effettua con la misurazione della pressione arteriosa in posizione seduta e poi eretta, in sequenza; succede spesso - soprattutto in amulatorio medico - che i valori della PA a riposo risultino normali oppure anche innalzati, motivo per il quale ai fini della validità diagnostica il medico indicherà approfondimenti come

-- la valutazione dell’attività cardiorespiratoria e PA sotto sforzo con test dello stress fisico,

-- l'esecuzione di elettrocardiogramma e ecocardiogramma, eventualmente il Tilt test,

-- le analisi ed esami del sangue (glicemia, volemia –elettroliti, funzionalità renale).

Nella pratica clinica un riguardo particolare viene dato alla cura e compensazione delle anemie (tra i principali fattori di rischio per l'ipotensione) e delle crisi ipoglicemiche (l'abbassamento repentino della glicemia nella persona diabetica ha correlazione diretta con la crisi ipotensiva).

Il monitoraggio della pressione arteriosa - HBPM, monitoraggio domiciliare della pressione arteriosa - potrà essere eseguito anche a casa, usando uno dei misuratori di pressione validati in commercio; le misurazioni, sempre a 2 in sequenza di 5 minuti, andranno eseguite in posizione seduta e eretta, mattino e sera; le medie delle misurazioni giornaliere e settimanali si sottoporranno all’attenzione medica.

In alternativa alla pratica HBPM, il medico potrà indicare di eseguire un Holter Pressorio 24H-48H o più giorni: monitoraggio dinamico della pressione arteriosa - ABPM, metodica diagnostica usata per misurare la pressione arteriosa ad intervalli regolari nell'arco di 24h o più giorni, utilizzando un apparecchio sfigmomanometro certificato e tarato per registrare in modo continuativo i valori della PA (sistolica e diastolica) e della frequenza cardiaca per tutta la durata dell'esame.

Come si cura l'ipotensione arteriosa?

Generalmente, se non ci sono disturbi particolari per la pressione arteriosa bassa non è previsto alcun trattamento farmacologico; in tutti i casi in cui vi sussiste una condizione patologica primaria, la cura comprende cambiamenti nello stile di vita ed eventuali terapie farmacologiche.

I cambiamenti dello stile di vita prevedono 

-- l'aumento dell'assunzione di liquidi: bere acqua e soluzioni idrosaline per una reidratazione ottimale evitando la disidratazione

-- seguire un regime alimentare sano ed equilibrato, ricco di nutrienti

-- evitare o ridurre l'uso di alcol e di caffeina in eccesso 

-- seguire esercizio fisico regolare e costante in quanto fondamentale per migliorare la circolazione e rafforzare il cuore

-- ridurre per quanto possibile lo stress psico-fisico in quanto lo stress ossidativo cellulare può peggiorare la condizione ipotensiva

In caso di calo repentino della pressione, le raccomandazioni sono di sedersi o stendersi con le gambe sollevate e di assumere piccole quantità di acqua o soluzioni idrosaline per aumentare la volemia.

Come rimedi per la pressione arteriosa bassa, la medicina tradizionale riporta l'utilizzo di estratti erbali e piante come la liquirizia, il ginseng, la guaranà, la maca; possono risultare utili anche le piante con effetti normotensivi come vischio e biancospino.

 Anche l'assunzione di caffè o tè può essere utile ma in quantità ridotte in quanto a grandi dosi esse possono aumentare la diuresi e favorire la disidratazione.

 

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