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09 Luglio 2024

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agg.09/07/2024

Drssa Afrodita Alexe

Il sangue: come si definisce e qual è la sua composizione?

Il sangue umano è un fluido complesso che circola nel sistema chiuso dei vasi sanguigni spinto dall’energia fornita dalle contrazioni del muscolo cardiaco.

Questo fluido rappresenta un tessuto connettivo di colore variabile da rosso rubino a rosso viola, 4 volte più denso dell’acqua, con pH compreso tra 7,38 e 7,42 e costituisce il 7,7% del peso corporeo, con variazioni legate all’età, sesso, condizioni fisiopatologiche.

Il sangue è composto da una parte liquida detta plasma, formata al 90% di acqua e al 10% di sostanze organiche e sali inorganici disciolti; e da una parte corpuscolata che comprende cellule e frammenti di cellule. 

Gli elementi figurati del sangue: quali sono e come si misurano?

La parte corpuscolata del sangue è costituita da 3 tipi di cellule:

  • globuli rossi (eritrociti, emazie);
  • globuli bianchi (leucociti); 
  • le piastrine (trombociti).

Altamente specializzate, queste cellule hanno ruoli fondamentali nel complesso meccanismo biologico umano:

  • i leucociti sono deputati alla difesa dell’organismo da vari agenti patogeni, corpi estranei e sostanze potenzialmente dannose;
  • le piastrine sono coinvolte nel processo di coagulazione del sangue;
  • gli eritrociti sono le cellule specializzate nel trasporto dei gas respiratori.

L’esame standard per l’analisi qualitativa e quantitativa del sangue è l’esame emocromocitometrico - comunemente noto come emocromo o più esattamente esame emocromocitometrico con formula (o conta ) leucocitaria

In dettaglio, l’esame emocromocitometrico con formula rileva:

 

I globuli rossi: cosa sono e quale ruolo giocano?

 

  • sono le cellule più numerose del sangue; sono prodotte nel midollo osseo delle ossa piatte
  • sono le cellule deputate al trasporto dell’ossigeno dai polmoni verso gli altri tessuti ed organi; e di una parte del CO2 dai tessuti verso i polmoni
  • hanno dimensioni comprese tra 6 e 9 micron e la forma caratteristica di disco biconcave; la loro membrana è strutturata in un modo particolare da permetterle una certa elasticità nel passaggio tra tutti i vasi sanguigni, anche il più piccolo capillare; al fine di facilitare lo scambio di sostanze tramite la diffusione
  • il colore rosso è dato dalla presenza della proteina portatrice di ferro, l’emoglobina (i globuli rossi maturi contengono quasi esclusivamente emoglobina; sono privi di nucleo ed altri organuli; per questo motivo non possono essere definiti cellule vere in quanto perdono il nucleo durante la fase di maturazione eritrocitaria)
  • hanno una vita media di 120 giorni
  • la loro concentrazione nel sangue arriva a circa 4.5-6mil/mm3 negli uomini e 4-5.5mil/mm3 nelle donne

L'emoglobina: cos'è e come si misura

Nel citoplasma degli eritrociti si trova il loro più importante componente, l’emoglobina, Hb: un composto organico costituito da una struttura proteica formata da 4 catene di α e β-globulina che all’interno formano tasche di amminoacidi idrofobi che legano i gruppi eme, composti chimici non proteici chiamati porfirine il cui elemento principale è il ferro, in forma ionica Fe2+ (ferro bivalente), responsabile del colore rosso degli eritrociti.

La particolare disposizione del gruppo eme all’interno della struttura proteica rende impossibile ad agenti esterni di ossidare il ferro bivalente a ferro trivalente Fe3+, in qual caso l’emoglobina non può più legare ossigeno.

La Hb lega e trasporta ossigeno dai polmoni ai tessuti (circolazione arteriosa) ed ha anche la capacità di legare e trasportare CO2 e H+ (prodotti finali di respirazione cellulare) tramite la circolazione venosa, dai tessuti verso i polmoni e reni, per essere espulsi.

La saturazione emoglobinica in ossigeno è direttamente proporzionale con la pressione parziale dell’ossigeno e con la temperatura; e inversamente proporzionale con la quantità di H+ quindi pH basso, e con la concentrazione di BPG (2,3-bifosfoglicerato) in quanto questa molecola, presente nell’eritrocita in quantità pari all’Hb, rende stabile la forma deossigenata.

Emoglobina, i valori normali nelle analisi del sangue

I valori normali di emoglobina sono considerati

  • 13-18g/dL nell’uomo
  • 12-16g/dL nella donna

I valori dell’Hb subiscono un abbassamento fisiologico con l’avanzare dell’età ( indicativamente dopo i 60anni negli uomini e dopo la menopausa nelle donne).

Valori più alti riscontrati con le analisi del sangue possono essere dovuti a forte stato di diarrea o di disidratazione, shock o trauma acuto, ustioni, trasfusioni ripetute di sangue, policitemie secondarie (malattie croniche cardiovascolari, renali, broncopolmonari; malattie tumorali).

Valori più bassi di Hb sono riscontrabili in casi di anemia, di carenza di ferro e/o di vitamine B, in seguito a forti e prolungate perdite ematiche, patologie tumorali, avvelenamenti da metalli pesanti (piombo).

Nei laboratori di analisi, i valori dell’emoglobina insieme alla conta e forma dei globuli rossi (ematocrito) sono analisi comprese nell’esame emocromocitometrico (l’emocromo con formula) il quale è l’esame del sangue più eseguito e con il quale si rilevano:

  • la formula leucocitaria,
  • l’ematocrito (conteggio dei globuli rossi),
  • l’emoglobina,
  • il numero delle piastrine,
  • i parametri dei contenuti cellulari in Hb,
  • i parametri volumetrici.

Il medico potrà richiedere esami approfonditi per carenza di ferro, di vitamina B12, di folato, in base all'anamnesi individuale.

L’anemia: come si definisce e come si classifica?

Per la definizione generica di anemia si intende la condizione in cui si riscontra una riduzione qualitativa-quantitativa dei globuli rossi ovvero quando i valori dell’emoglobina scendono sotto 13g/dL nell’uomo e 12g/dL nella donna.

 Con un numero ridotto di globuli rossi, diminuiscono il trasporto e la distribuzione dell’ossigeno nei vari tessuti ed organi dell’organismo, che subirà un insufficiente apporto di ossigeno.

Il numero e la forma dei globuli rossi sono dettati dall’ equilibrio tra la buona funzionalità del midollo osseo, la normalità della produzione eritrocitaria, la sintesi dell’emoglobina e il processo emocateretico (la distruzione dei globuli rossi).

La condizione di anemia (bassa conta dei globuli rossi) può quindi generarsi in seguito a

  • sanguinamento eccessivo
  • ridotta o alterata produzione eritrocitaria
  • aumentata o alterata distruzione eritrocitaria

Le anemie da sanguinamento eccessivo si possono verificare come condizione sia acuta (traumi, interventi chirurgici) sia cronica o ripetitiva (menarca abbondante, emorragie croniche con perdite piccole ma costanti di sangue del tratto gastrointestinale, delle vie urinarie ecc).

La alterata produzione di eritrociti si può verificare sia in quantità (ridotta sintesi di globuli rossi) sia in qualità (anomalie della struttura dell’eritrocita); tra le cause si contano

  • incapacità del midollo osseo di produrre nuovi globuli rossi (presenza di malattie tumorali, inibizione immuno-mediata della crescita eritrocitaria)
  • alterata produzione e differenziazione delle cellule staminali volte a diventare eritrociti: le anemie aplastiche o aplasie eritroidi ; in questo gruppo di anemie rientrano
    • le anemie da malattie croniche renali, da malattie autoimmuni, da neoplasie, da infezioni croniche, da insufficienze endocrine come l’ipotiroidismo
    • l’insufficienza renale cronica può portare all’anemia anche per la ridotta sopravvivenza dei globuli rossi nel circolo sanguigno, dovuta alla iperproduzione di tossine dell’azoto (uremiche) a livello dei reni
  • alterata sintesi di DNA
    • anemia perniciosa – anemia da carenza di vitamina B12 (cobalamine): da ridotto apporto con gli alimenti; da malassorbimento intestinale; da patologia gastrica cronica ( responsabile del deficit di fattore intrinseco - una mucoproteina secreta nello stomaco che permette l’assorbimento della vitamina B12, a sua volta immagazzinata soprattutto nel fegato e utilizzata dal midollo osseo nella sintesi di eritrociti)
    • anemia megaloblastica – anemia da carenza di vitamina B9 (folati, acido folico): da ridotto assorbimento gastrointestinale (celiachia, morbo di Crohn, alcolismo); condizione fisiologica in gravidanza
    • anemia macrocitica megaloblastica – anemia da deficit di folati e di vitamina B12: la loro mancanza incide sulla via metabolica degli acidi nucleici, in particolare sulla conversione di RNA a DNA, passo essenziale nella maturazione delle cellule)
  • alterata sintesi di emoglobina:
    • da carenza di ferro (anemia sideropenica o sideropenia): si verifica quando le scorte di ferro nell’organismo sono basse; le cause del deficit di ferro sono il ridotto apporto alimentare, il malassorbimento intestinale (celiachia, morbo di Crohn), l’aumentata richiesta fisiologica (gravidanza, allattamento, età pediatrica), le emorragie croniche (malattie croniche gastrointestinali) ecc
    • da alterato utilizzo del ferro (anemia sideroblastica): si verifica quando l’organismo non utilizza in modo corretto le scorte di ferro anche se esse rientrano nei valori normali
    • da alterazione strutturale delle catene emoglobiniche: anemie da fattore ereditario e a base genetica, come l’anemia falciforme la quale consiste nella formazione di globuli rossi della forma caratteristica a mezzaluna (o falce); e come  le talassemie (l’anemia mediterranea) le quali sono provocate dall’alterazione delle catene alfa o beta emoglobiniche e possono essere lievi, moderate o gravi

La alterata distruzione eritrocitaria – l’iperemolisi - può avvenire in seguito a

  • gravi perdite ematiche (come le emorragie da traumi estesi)
  • difetti congeniti dei globuli rossi (patologie come la sferocitosi o l’ellissocitosi ereditaria; da carenza congenita enzimatica)
  • presenza di autoanticorpi (anemie immuno-emolitiche),
  • difetti meccanici (la presenza di protesi valvolari cardiache),
  • agenti fisici e/o chimici (piombo, ustioni),
  • infezioni acute o croniche indotte da batteri, protozoi, virus (citomegalovirus, virus dell’epatite B o C, HIV, mononucleosi infettiva-virus Epstein-Barr ecc)

I sintomi più comuni dell’anemia

L’anemia si può instaurare lentamente e progredire in maniera silenziosa, senza segni clinici e sintomi visibili; i primi segni che inducono a sospettare una condizione di anemia sono la spossatezza e l’affaticamento con poca resistenza allo sforzo anche lieve (astenia).

Con la progressione della condizione anemica si va incontro a

  • pallore, secchezza delle labbra e lingua, delle mucose (congiuntiva occulare rosa pallido)
  • sensazione di freddo, mani e piedi freddi con formicolii e intorpidimenti (si sospetta la carenza della vitamina B12)
  • capelli e unghie fragili
  • mal di testa, cefalea, vertigini, acufeni
  • respiro affannato, fiato corto
  • battito cardiaco accelerato e/o irregolare; dolori al petto e/o sensazione di oppressione toracica ( angina pectoris)
  • dolori muscolari o articolari, spasmi / crampi muscolari; sindrome delle gambe senza riposo
  • disturbi del sonno – insonnia, risvegli notturni ripetuti
  • disfunzioni neuro-cognitive – stress, mancanza di concentrazione, calo delle prestazioni
  • aumentata predisposizione alle infezioni virali e batteriche

Diagnosi e trattamento delle anemie

La diagnosi della condizione di anemia si basa sull’anamnesi completa ed approfondita e sulle analisi del sangue generali e specifiche

L’anemia è definita e diagnosticata quando le analisi del sangue portano risultati come

La cura delle anemie inizia con l’integrazione marziale: apporto di ferro per os, somministrato in varie formulazioni di sali (fumarato, gluconato, solfato, saccarato..), chelati (picolinato, bisglicinato..), particolato ( sucrosomiale, liposomiale..); nella scelta della forma dell’integrazione marziale si dovrà tener conto dell’eventuale presenza di disturbi gastrointestinali e terapie farmacologiche in atto.

Anche se il ferro viene assorbito meglio quando assunto a digiuno, per ovviare eventuali disturbi gastrici e intestinali (nausea, bruciore e dolore di stomaco, diarrea/stipsi, flatulenza, feci scure) lo stesso si può somministrare in unica soluzione giornaliera dopo il pasto del mattino ed in associazione (singola o libera) di vitamina C la quale gioca ruolo di cofattore nell’assorbimento distribuzione e metabolizzazione del ferro nell’organismo.

Nella cura delle anemie gravi e molto gravi si considera prima di tutto di ridurre lo stato di ipossia dei tessuti (dovuta a deficit di trasporto dell’ossigeno ai tessuti) e in secondo step di normalizzare i livelli di plasma e/o ferro, con interventi specialistici (infusioni-fleboclisi/trasfusioni ecc).

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fonti essenziali

msd.manuals

researchgate.net