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27 Novembre 2017

La farmacia Pelizzo, mettendo a disposizione degli utenti un reparto di farmaci veterinari e prodotti complementari per la cura degli animali, ampio e ben consolidato, si conferma come farmacia veterinaria ad Udine con orario continuato da lunedì alla domenica. Nel reparto veterinaria, prontamente rifornito ogni giorno, sono disponibili i medicinali e i supplementi richiesti per ogni tipo di esigenza presentata dagli utenti.

La presenza di un animale di compagnia all’interno della struttura familiare ormai è confermata come realtà socio-culturale dei nostri tempi: vediamo il nostro pet come membro a pieno diritto della nostra famiglia e lo curiamo con attenzione ed affetto. Si parla di cani e gatti soprattutto, anche se non sono loro ad avere il primato come numeri: statisticamente, i pet più presenti sono i pesci (più di 30 mil.) e gli uccellini (cca 13 mil.), stando all’ultimo rapporto dell’associazione Assalco-Zoomark presentato alla Fiera di Bologna (i rapporti dell’Associazione vengono stillati ogni anno, in collaborazione con altri Enti come Eurispes e Eurosalus). Sempre dai dati statistici emergono informazioni sulle condizioni di vita degli animali di compagnia: sono aumentate le richieste di accoglienza degli animali nelle strutture pubbliche, dai negozi e supermercati alle strutture alberghiere e villaggi turistici ecc; la scelta consapevole (consultando il veterinario e i centri specializzati) dell’alimentazione e delle cure appropriate è aumentata negli ultimi 10 anni dal 35% dei proprietari a più dell’80%; aumentata la prospettiva di vita dei pet, come effetto diretto delle cure che li riserviamo.

Il fatto che le statistiche riportino un aumento generale della spesa per le cure vitalizie dei nostri amici animali è di per sé una prova dell’importanza che essi hanno nella nostra vita quotidiana. Quasi il 90% delle persone intervistate hanno confermato che i benefici tratti dalla presenza di un animale di compagnia nel nucleo familiare superano di gran lunga gli inconvenienti derivati dall’aumento della spesa totale per pet. È stimato che più del 65% degli anziani in Italia sono proprietari di un cane, un gatto o più: la presenza dell’animale di compagnia migliora le condizioni di salute psico-fisica del suo padrone, favorendone il buonumore e l’autostima, inducendolo ad aumentare l’attività fisica, a instaurare e migliorare i rapporti interpersonali. Le famiglie con bambini lo confermano ancor di più: avere un amico animale di cui prendersi cura aumenta nel bambino l’autostima, il senso di responsabilità, lo aiuta a vincere paure e fobie, lo rende socievole ed amichevole, gli stimola l’inclinazione per le attività fisiche all’aperto. Ed è ormai universalmente riconosciuto che gli animali di compagnia donano molto più di quanto ricevono: si pensi solo alla totale, incondizionata fedeltà del cane verso il suo padrone.

Sono proprio questi vantaggi emersi dalla presenza costante di un amico animale nella nostra vita quotidiana, a far nascere la pet therapy: non una terapia di per sé, ma una pratica di supporto alle terapie convenzionali, svolta ad attuare e consolidare un rapporto di fiducia tra il paziente e le figure professionali coinvolte nell’atto medico, soprattutto quando assente la collaborazione spontanea da parte del paziente stesso. È una cosiddetta ‘’terapia dolce’’, che si basa sulle interazioni tra la persona e l’animale, con l’intento di implementare l’adesione del paziente alla terapia convenzionale, a fine di migliorare i comportamenti fisici, cognitivi, psicosociali, emotivi. Il nome di pet therapy è stato coniato negli anni ’60 dal neuropsichiatra statunitense B. Levinson che applicò in campo pratico le sue teorie, osservando come un animale da compagnia poteva fungere da mediatore emotivo tra medico e paziente e favorire la partecipazione attiva del paziente all’atto terapeutico. Ad oggi la pet therapy, ufficialmente nota come ‘’Interventi Assistiti dagli Animali’’-IAA-, ha ottenuto il giusto riconoscimento (vedasi l’iter legislativo su annucs.org; D.G. 679 del 08.06.2014) e trova largo impiego nel settore socio-salutistico (case di riposo, ospedali, strutture specializzate di recupero/riabilitazione/rieducazione).

La pet therapy vede coinvolta un’équipe composta da figure professionali specializzate in più settori: il team veterinario (un medico e un coadiutore dell’animale); il coordinatore d’intervento (infermiere o medico, psicologo, psicomotricista, fisioterapista, insegnante ecc); il responsabile del progetto (un professionista sanitario). È essenziale la scelta dell’animale nella quale si dovranno valutare le capacità psicofisiche del paziente, l’analisi di eventuali fobie, le sue preferenze personali nonché l’impronta emotiva rilasciata durante i primi incontri tra le parti. Attualmente le linee-guida raccomandano il coinvolgimento nella pet therapy di cani, gatti, conigli o cavalli; di questi, soprattutto i cani hanno dimostrato caratteristiche idonee, per le loro innate capacità intellettive, affettive, emotive. Fondamentale anche la formazione del coadiutore dell’animale, che dovrà avere competenze specifiche e conoscenze professionali idonee.