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28 Maggio 2024

Drssa Afrodita Alexe

Cosa sono le apnee ostruttive nel sonno?

La Sindrome dell’Apnea Ostruttiva nel Sonno – OSAS, dall’inglese Obstructive Sleep Apnoea Syndrome –   comunemente conosciuta come apnea notturna -   è un disturbo che deriva dall’ostruzione parziale o totale delle vie aeree superiori la quale determina un deficit fino all’interruzione nel flusso respiratorio con calo dei livelli di saturazione in ossigeno del sangue e risveglio cerebrale.

Più in dettaglio, l’ostruzione parziale o totale delle vie aeree superiori (zona naso-orofaringea) durante il riposo notturno determina ripetuti episodi di calo del flusso d’aria: si osserva l’arresto involontario parziale (ipopnea) o completo (apnea) del flusso d’aria della durata di almeno 10’’ durante la fase inspiratoria.

L'entità del disturbo si valuta utilizzanto l'indice AHI (Indice di Apnea-Ipopnea) il quale significa il numero totale di episodi di interruzione del respiro (parziale o completo) nell'arco di 1 ora; per i limiti di normalità, il valore AHI dev'essere minore di 5.

L’arresto del flusso d’aria in entrata comporta la riduzione della saturazione in ossigeno (SaO2) – ipossiemia intermittente - e l’aumento graduale della concentrazione di anidride carbonica (PaO2) nel sangue; si osservano eventi cerebrali quali

  • microrisveglio o arousal; senza la ripresa dello stato di coscienza
  • risveglio totale, macrorisveglio o awakening; risveglio vero e proprio, con ripresa dello stato cosciente

L’apnea notturna rientra a far parte della vasta area delle malattie del sonno, più correttamente denominate e classificate come disturbi del sonno, tra i quali le statistiche la collocano al secondo posto dopo l’insonnia.

OSAS fa parte altresì dal gruppo delle patologie respiratorie, dove i dati clinici ed epidemiologici la collocano al secondo posto dopo l’asma, per indici di prevalenza ed incidenza.

 

 L’apnea notturna: quanti tipi ci sono?

In base al grado di deficit respiratorio, le apnee notturne possono essere

  • ostruttive (ostruzione delle vie aeree alte con continuo sforzo respiratorio)
  • centrali (arresto del flusso d’aria con cessazione dello sforzo respiratorio)
  • miste (arresto del flusso d’aria con sforzo respiratorio che aumenta in modo esponenziale)

 

L’apnea notturna: numeri e statistiche nel mondo e in Italia

Le stime ne parlano di circa 1 miliardo di persone in tutto il mondo: 8-16% degli adulti presentano sintomatologia correlata alle apnee ostruttive nel sonno; la maggior parte delle quali non diagnosticate e non curate in maniera appropriata.

In Italia ne soffrono circa 2 milioni di persone, con maggior incidenza per la fascia d’età 40-60 anni, di più per gli uomini e con aumento esponenziale per le donne dopo la menopausa, con ceno particolare di prevalenza nelle persone in condizione di

Le cause più comuni delle OSAS

  • disfunzioni ed alterazioni morfologiche delle prime vie aeree (ad es. setto nasale angusto o deviato, rilassamento eccessivo dei muscoli della gola, ipertrofia velo-tonsillare, ipertrofia della base linguale, retrusione mascellare)
  • sovrappeso e obesità (che inducono ingrossamento del palato molle e delle tonsille riducendo il passaggio dell’aria)
  • l’età (l’avanzare dell’età implica processi di rilassamento muscolare, stress ossidativo cellulare in progressione, variabilità cardiovascolare, riduzione della capacità polmonare)
  • l’abitudine di fumare: sono state identificate gli effetti del fumo sulle vie aeree, tra cui
    • aumentata risposta infiammatoria e stress ossidativo delle mucose delle vie aeree superiori
    • aumentata resistenza al flusso d’aria nelle narici e faringe
    • irritazione cronica ed edema delle corde vocali, laringe, trachea
    • potenziale riduzione del response di arousal all’apnea con potenziale aumento della frequenza e durata delle apnee
  • alcuni farmaci tra cui i miorilassanti e gli ipnotici

Il russamento, il fumo e le OSAS: le correlazioni

Il russamento rappresenta un disturbo del sonno che consiste nell’emissione di un rumore roco o sibilante di varia intensità provocato dal passaggio dell’aria nelle vie aeree superiori e dovuto al fremito o vibrazione dei tessuti molli del naso, gola e/o palato molle.

  • è denominato anche roncopatia
  • è un disturbo del sonno comune che colpisce sia uomini (16% - 33% ) che donne (8% -10% ), di più in età avanzata
  • è stato associato ad eccessiva sonnolenza diurna anche in assenza di OSAS
  • è stato associato ad aumentato rischio cardiovascolare e di diabete mellito

Tra i fattori di rischio per la roncopatia si indicano

  • disturbi anatomo-funzionali delle vie aeree superiori (naso, bocca, gola)
  • abitudine di fumare
  • consumo di alcol
  • sovrappeso e obesità
  • le terapie farmacologiche con alcuni farmaci (miorilassanti, ipnotici)

Il collegamento tra il fumo e la roncopatia (russamento) è stato dimostrato da vari studi scientifici che hanno evidenziato le conseguenze del fumo sulla capacità respiratoria e sulla morfologia dei tessuti delle vie aeree:

  • aumentata risposta infiammatoria delle mucose del naso, bocca, gola con comparsa di ipercheratosi, leucoplachia, acantolisi dell’epitelio, congestione dei vasi sanguigni, iperplasia delle ghiandole submucose
  • aumentata resistenza al flusso d’aria delle narici, soprattutto in presenza di condizioni patologiche quali asma o rinite allergica
  • irritazione cronica ed edema delle corde vocali (edema di Reinke)
  • riduzione del tono muscolare con rilassamento e collassabilità muscolare (come fattore diretto dell’emissione dei rumori al passaggio d’aria)

La prevalenza del russamento è riscontrata superiore nei fumatori rispetto ai non fumatori; con prevalenza maggiore (oltre 40%) nei fumatori forti (più di 30 sigarette al giorno) rispetto ai fumatori medi o occasionali (circa il 25% ).

Gli studi clinici evidenziano per i fumatori la presenza di OSAS di grado severo (con AHI maggiore di 30) e moderato (con AHI compreso tra 15 e 30) come disturbi comunemente presenti e fortemente associati alla desaturazione in ossigeno del sangue (ipossiemia).

Segni clinici e sintomi delle apnee notturne

I sintomi e segni clinici frequentemente riportati all’attenzione dello specialista curante sono

  • sonnolenza diurna e colpi di sonno durante il giorno
  • mancanza di concentrazione, irritabilità e nervosismo
  • mal di testa al risveglio, bocca e naso asciutti
  • alterazioni del tono dell’umore
  • ritmo del sonno alterato, interrotto, frequenti risvegli durante la notte
  • respiro anomalo, pausante, russamento (quasi sempre rapportato dal partner)

Le conseguenze dell’apnea notturna come fattori di rischio per le  patologie croniche

L’apnea notturna si manifesta con frequenti microrisvegli e sonno interrotto i quali si traducono per

  •  interferenze nel normale ritmo circadiano sonno-veglia
  • alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (il sistema di regolazione dello stress)
  • ipossia – ipossiemia – intermittente

le quali a loro volta inducono

  • aumento delle reazioni del sistema simpatico
  • disfunzioni dell’endotelio
  • aumento dello stress ossidativo cellulare
  • incremento della reazione infiammatoria sistemica

Questi effetti sistemici sono riconosciuti come principali trigger nella comparsa e sviluppo delle malattie croniche degenerative dei più importanti sistemi ed apparati del nostro corpo; allo stesso tempo, le malattie croniche cardio-respiratorie possono determinare la comparsa di eventi dispnoici durante il sonno

  • sistema cardio-circolatorio (malattie cardiovascolari e patologie correlate)
  • apparato respiratorio (asma, BPCO; edema ed enfisema polmonare; cuore polmonare; allergie respiratorie)
  • metabolismo (diabete, sovrappeso e obesità, sindrome metabolica)
  • sistema nervoso centrale (affezioni neurologiche e della psiche)

E’ universalmente riconosciuto l’impatto positivo del buon riposo notturno – il sonno ristoratore e riposante – su tutto l’organismo e sotto tutti i punti di vista; e soprattutto sui 2 sistemi più sensibili alle condizioni di stress ossidativo quali il cuore e il cervello.

Gli esami e test per la valutazione delle apnee notturne

Nella valutazione delle OSAS lo specialista può indicare di eseguire esami diagnostici specifici:

  • saturimetria notturna: un esame non invasivo che registra la frequenza cardiaca (FC) e il livello della saturazione in ossigeno del sangue (SpO2) per tutta la durata del sonno notturno, tramite un dispositivo chiamato saturimetro o pulsossimetro (o semplicemente ossimetro)
  • polisonnografia: un esame non invasivo che registra per 24 ore l'attività cerebrale, cardiaca, respiratoria e muscolare durante il sonno
  • test delle latenze multiple del sonno: valuta la rapidità dell’addormentamento in 4-5 sonnellini diurni in 2 h di distanza l’uno dall’altro; viene utilizzato anche per la diagnosi di narcolessia;
  • test del sonno (questionari di autovalutazione validati dalla comunità medico-scientifica come primi strumenti nella valutazione delle OSAS: Questionario di Epworth e Questionario di Berlino)

Oltre agli esami e test specifici insieme all’anamnesi oggettiva, il medico può indicare di effettuare esami del sangue generali e specifici per le funzioni cardiaca, polmonare, renale, tiroidea per avere il quadro clinico più completo possibile.

La farmacia Pelizzo a Udine mantiene sempre a disposizione degli utenti il reparto Servizi alla persona per offrire la possibilità di effettuare esami, test e indagini specifiche nell’ambito della prevenzione e cura delle malattie croniche cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, del sistema nervoso centrale. In farmacia Pelizzo a Udine è disponibile 7 giorni su 7 con orario continuato il servizio di Telemedicina Telecardiologia e Saturimetria, per poter eseguire esami di secondo livello quali

Fonti essenziali

  • researchgate.net
  • msdmanuals.com