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17 Luglio 2017

Con il nome di dermatite atopica (DA, neurodermite, eczema atopico) si riconosce una malattia infiammatoria cronica della pelle, che interessa il viso, la nuca, il torace, le pieghe delle giunture, la parte interna delle braccia e delle ginocchia; compare generalmente sin dai primi mesi di vita, indipendentemente dal sesso o razza; nel bambino atopico, le lesioni atopiche possono confluire con la crosta lattea del cuoio cappelluto dando manifestazioni generalizzate sul viso, collo e nuca. Dopo i primi 2 anni di vita, il quadro clinico del bambino diventa lo stesso dell’adulto: pelle pruriginosa molto secca, arrossata, a rilievo dermico nelle parti più colpite, soggetta a desquamazione che porta alla formazione di placche ipercheratosiche; nei periodi di riacutizzazione, le placche possono presentare delle ulcere o ragadi che aumentano il rischio di infezione batterica superficiale.

Un primo collegamento tra dermatite atopica e allergia fu stabilito da Wize e Sulzberger nel 1933, che descrissero la DA come un disturbo cutaneo diffuso associato a prurito generalizzato in soggetti con storico familiare di allergia a manifestazione cutanea e/o respiratoria. Studi clinici condotti sin dai primi anni ‘900 hanno evidenziato come pazienti affetti da DA dimostrassero maggiore iperreattività agli allergeni-inclusi quelli alimentari- durante i test cutanei, rispetto a pazienti sani; studi successivi, condotti a partire dagli anni ’50 fino ad oggi, correlando i rami della immunologia, allergologia e dermatologia, hanno condotto alla definizione moderna della dermatite atopica come l’espressione cutanea della malattia allergica, stato reattivo-infiammatorio a base genetica che si manifesta con reazioni esagerate a determinati stimoli ambientali. I fattori immunologici coinvolti possono essere allergeni da contatto, inalanti o alimentari; fattori non immunologici sono agenti irritanti esterni, infezioni, stress, deficit del metabolismo lipidico.

Gli alimenti più coinvolti come allergizzanti sono le uova, il latte, le arachidi, la soia, il pesce e i crostacei, ma anche parecchi altri tipi di frutta, cereali e legumi; in teoria, qualunque alimento può diventare responsabile di una reazione allergica. In più, possono essere presenti processi di cross-reattività tra alimenti vegetali e pollini, dovute alla presenza concomitante di allergeni strutturalmente simili.

Recentissimi studi (di cui uno condotto da un team di ricercatori danesi e pubblicata nel 2017) hanno portato in evidenza il collegamento tra la dermatite atopica e le malattie autoimmuni, tra le quali le malattie infiammatorie intestinali croniche, sottolineando il nesso tra l’infiammazione da cibo e le manifestazioni cutanee : oltre la via classica dell’allergia (IgE mediata) viene riconosciuta una via alterna (IgG, BAFF e PAF mediata); tutte e due conducono però agli stessi effetti clinici osservabili in pratica medica (Finkelman FD, 2007). Importante quindi accertare con test specifici la presenza non solo delle allergie ma anche della reazione infiammatoria cronica dovuta agli alimenti: conoscere il livello di infiammazione indotta dal cibo consente di intervenire sul profilo alimentare della persona, modificando gli aspetti nutrizionali per ridurre l’infiammazione stessa come tappa del processo di recupero e guarigione. 

Come farmacia di turno a Udine, aperta con orario continuato 7 giorni su 7, la farmacia Pelizzo pone a disposizione degli utenti il test per la misurazione del livello d’infiammazione indotta dal cibo, test di rilevante importanza per la diagnosi delle malattie concausate, specialmente a livello cutaneo e gastrointestinale. Il servizio analisi del sangue in farmacia Pelizzo è disponibile tutti i giorni, la flessibilità oraria della farmacia rendendolo di facile e comodo utilizzo da parte di tutti gli utenti.

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