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24 Luglio 2017

La dermatite atopica del cane viene definita come una malattia infiammatoria cutanea cronica causata da una anomala reazione immunitaria su base ereditaria a vari allergeni ambientali. La frequenza di riscontro dell’atopia tra varie razze di cani è considerata alta: si stima che tra 10% e 25% dei cani che presentano un’infiammazione cutanea soffrano di DA e tra le razze più colpite si contano i Bulldog francesi, Shar pei, Boxer, Labrador, Golden Retriever, ma anche Pastore tedesco, Westie, Shihtzu. Generalmente, i sintomi compaiono sin da cuccioli –dai 6 mesi ai 3 anni di vita- e interessano maggiormente la testa (il muso e le orecchie), il collo, l’addome, gli arti –le zampe e le pieghe (fonte:Wetdepot.com Research). Gli allergeni più comuni sono dell’ambiente interno (polvere e/o acari della casa, acari del formaggio, la forfora dell’uomo, epiteli di altri animali, piume di uccelli) e dell’ambiente esterno (pollini, erbe, sostanze chimiche usate nel giardinaggio).

La sintomatologia è complessa e di difficile interpretazione, in base alla fase di sviluppo della malattia e per l’eventuale sovrapposizione di disturbi correlati. Il primo ed il più importante sintomo è il prurito; sempre presente, induce stimolo a grattarsi per cui la comparsa degli altri segni nelle zone infiammate: arrossamento e perdita di pelo; eritema, iperpigmentazione e lichenificazione; nelle fasi avanzate, il sovrapporsi di lesioni seborroiche con concomitanti infezioni batteriche e/o micotiche.

Per stabilire la causa delle lesioni e quindi appurare la condizione atopica, si parte appunto dal prurito e si procede per esclusione di causa. Il prurito generato dalle infestazioni da ectoparassiti (pulci, zanzare, flebotomi, acari) diminuisce fino a scomparire con l’uso dei repellenti e insetticidi comunemente utilizzati (Frontline, Advantix, Bravecto, Nexgard ecc); le lesioni cutanee primarie da infezioni batteriche e/o micotiche scompaiono dopo adeguati trattamenti orali e topici con antibiotici e antifungini. In assenza di risposta positiva ai trattamenti orali e topici, con un prurito costante e una riacutizzazione periodica delle lesioni che interessano soprattutto muso e orecchie, si può pensare alla sindrome allergica e in quest’ottica faremo eseguire per il nostro cane i test allergici in vitro (analisi del sangue per IgE circolanti) o in vivo (le prove di intradermoreazione), per stabilire con maggior certezza quali sono gli allergeni scatenanti e poter condurre in seguito i protocolli di iposensibilizzazione.

Nel trattamento della dermatite atopica del cane si deve considerare sempre l’aspetto cronico della malattia, essendo quasi impossibile evitare sempre il contatto con i fattori allergizzanti. Nelle riacutizzazioni il medico stabilirà il trattamento orale e topico con antibiotici, antistaminici, cortisonici, insieme ai complementi curativi (shampoo e detergenti emollienti; creme e lozioni ad effetto lenitivo e cicatrizzante). Per prevenire le ricadute e per impedire l’insorgenza di disturbi concausanti, è d’aiuto rispettare alcune regole nella vita di tutti i giorni:

-mantenere un ambiente vitale pulito, riducendo le infestazioni da ectoparassiti (uso di insetticidi e repellenti per pulci, zanzare, flebotomi ecc)

-controllare l’esposizione allergenica, ad esempio impedendo al cane di rotolarsi nell’erba oppure togliendo i tappetti in casa, almeno per quanto possibile;

-agire sull’alimentazione, ad esempio impostare una dieta monoproteica (inclusi cibi fatti in casa), usare alimenti certificati HFC e integrare validi fermenti lattici per riequilibrare la flora microbiotica intestinale con lo scopo di minimizzare le reazioni da allergia o intolleranza alimentare.

Un valido aiuto nella terapia della dermatite atopica è stato ottenuto dall’integrazione con acidi grassi essenziali Omega6 e Omega3, nell’intento di agire sulla catena dell’infiammazione e più specificamente sul rilascio di eicosanoidi tipo2 (responsabili della reazione infiammatoria cutanea); numerosi test scientifici e clinici ne hanno evidenziato l’efficacia terapeutica in associazione agli antistaminici e cortisonici. L’uso di estratti erbali (come Ribes nigrum) con azione antiinfiammatoria similcortisone ed immunomodulatoria può avere effetti positivi sia in acuto che nela terapia prevenzionale.

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