agg. 08/12/2024
Dr.ssa Afrodita Alexe
Adesione - aderenza - alla terapia: cos'è e perché è importante?
La aderenza - o adesione - della persona alla propria terapia farmacologica rappresenta sostanzialmente il modo e il grado di partecipazione al percorso di cura e trattamento elaborato dallo specialista, in maniera concordata e consapevole.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce in maniera più esaustiva e più precisa il concetto di aderenza alla terapia: “Coinvolgimento attivo e collaborativo del paziente a cui si chiede di partecipare alla pianificazione e all’attuazione del trattamento elaborando un consenso basato sull’accordo’’ * ; spiegando i ruoli, con la loro inter-relazione dinamica, di tutte le figure coinvolte nel percorso di terapia e mettendo al centro la figura stessa della persona assistita.
Nel 2003, OMS ha pubblicato il rapporto ‘’Adherence to long term therapies: Evidence for action’’ , dedicato interamente al problema della aderenza alla terapia farmacologica da parte delle persone; il rapporto presenta i campanelli d'allarme sottolineando l’alta percentuale (quasi 50%!) della mancata o scarsa adesione alla terapia, rilevata nei Paesi occidentali, così come il fatto che a distanza di tempo dalle prime stime, l’indice di adesione non è migliorato, nonostante i progressi nel campo scientifico, dell’informazione e media, nell’ambito sociale e politico.
Il rapporto definisce la aderenza alla terapia a lungo termine come ‘’il grado con il quale il comportamento di una persona - assumere un farmaco, seguire una dieta e/o modificare il proprio stile di vita - corrisponde con quanto concordato con l’operatore sanitario’’, definizione che riporta una modifica fondamentale nel concetto dell’adesione terapeutica: nel complesso procedimento di adesione, un fattore cruciale per il suo successo è rappresentato dalla concordanza, cioè la responsabilità condivisa tra il paziente e l’operatore sanitario.
Negli anni successivi i rapporti sono stati centrati sugli obiettivi di promozione della salute, prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili (NCDs) e sorveglianza epidemiologica attiva: obiettivi prefigurati da OMS in collaborazione con i Centri europei e nazionali per la prevenzione delle malattie e promozione della salute (WHO, WHO European Office for the Prevention and Control of NCDs, CNAPPS, Centri di Sorveglianza sanitaria in più di 25 Paesi del mondo e in Italia dall'autorità competente-L'Istituto Superiore della Sanità, ISS) e che vedono implementate importanti iniziative e campagne di prevenzione e promozione di uno stile di vita salutare, politiche e strategie intersettoriali all’insegna della salute, con rinforzo degli interventi di sanità pubblica per affrontare le malattie croniche in modo più completo ed integrato possibile.
per saperne di più
https://www.epicentro.iss.it/croniche/iniziative-europa
L'evoluzione dei concetti: dalla compliance alla adesione (aderenza) alla terapia
Le definizioni più datate vedevano il concetto tradizionale di ‘’compliance’’come un comportamento passivo del paziente soggetto alla prescrizione medica, raffigurando la persona malata semplicemente una figura tenuta ad accogliere e seguire in maniera remissiva le indicazioni dello specialista.
Per contro, il concetto moderno di adesione alla terapia è più completo e coinvolge attivamente la persona in un processo decisionale che comporta l’accordo dinamico tra paziente e prescrittore sulla strategia terapeutica da perseguire.
Al centro del concetto di aderenza - o adesione - alla terapia si posiziona il paziente, la persona per e con la quale gli operatori specialisti della salute collaborano in modo attivo e dinamico con ruoli che si intersecano in modo dinamico per garantire l’efficacia della cura a 360°: il medico, che prescrive e fa proseguire la cura; l’infermiere, che mette in atto metodi, apparecchi e dispositivi coadiuvanti della cura prescritta; il farmacista, l’ultima barriera attiva tra il paziente e la cura prescritta.
A queste figure principali si aggiungono gli altri professionisti della salute, operatori sanitari in svariatissimi settori il cui ruolo principale è quello di avviare e mantenere positivamente attivo il percorso di recupero funzionale e/o organico.
Per raggiungere il grado massimo di aderenza, la persona ha diritto e bisogno di accedere alle informazioni complete e dettagliate su:
- tipo di cura prescritta, la sua estensione e progressione nel tempo,
- i farmaci indicati con le loro caratteristiche, meccanismo d’azione, possibili effetti avversi e interazioni farmacologiche ed alimentari, posologia dinamica,
- modifiche nello stile di vita personale (rinunciare al fumo, fare attività fisica, seguire una dieta alimentare idonea ed equilibrata),
- coinvolgimento attivo dei familiari e acquisizione delle responsabilità sociali qualora si rendono necessari.
Difatti, i primi fattori segnalati come interferenti in modo negativo con l’adesione della persona alla propria terapia sono quelli estrinseci:
- la relazione operatore sanitario-paziente, che deve essere caratterizzata da reciproca fiducia e rispetto, per una collaborazione a pieno regime;
- tipo e durata della terapia, con i suoi mezzi di attuazione ed il setting clinico (l’ambiente in cui si svolge), le sue interferenze con la qualità e lo stile di vita della persona;
- l’influenza dell’ambiente sociale: le norme della comunità, l’aiuto dei familiari, il coinvolgimento delle reti sociali assistenziali; il supporto sociale risulta di particolare importanza nell’aderenza alle cure delle malattie croniche che comportano impedimenti di vario grado nell’adempimento delle mansioni lavorative-sociali.
Oltre a questi, vi si aggiungono i fattori intrinseci al paziente:
- età, genere, etnia, bagaglio culturale e livello di preparazione scolastica, tratti di personalità e carattere
- grado di gravità e persistenza temporale dei sintomi, correlato all’instaurarsi dell’effetto curativo dei farmaci (una malattia acuta con sintomi severi comporta un’aderenza alla cura migliore rispetto alla malattia cronica con sintomi lievi a tratti assenti, per la difficoltà che quest’ultima comporta nel paziente a riconoscere e comprendere la condizione di malato, che può arrivare anche alla negazione della necessità di curarsi);
- conoscenze acquisite sulla malattia e sulla terapia farmacologica attuata: non sempre le informazioni, per quanto esaustive, sono anche comprese e recepite in modo giusto; la percezione dell’efficacia (benefici e vantaggi dell’assunzione) di un farmaco da parte del paziente risiede anche nel pregiudizio preesistente su quel farmaco;
- comprensione e memorizzazione della terapia: la conoscenza dettagliata delle modalità di assunzione dei farmaci, tenendo conto del regime alimentare e dell'eventuale integrazione nutrizionale , non sempre usata in modo consapevole e costante.
Le malattie croniche non trasmissibili, NCDs (Non-trasmissible Chronic Diseases): numeri e statistiche nel mondo e in Italia
Secondo OMS, la patologia cronica è definita come una ‘’ malattia che presenta una o più delle seguenti caratteristiche: è una condizione permanente, comporta un certo grado di disabilità, è determinata da un’alterazione patologica irreversibile, richiede un impegno particolare da parte del paziente per quel che attiene alla riabilitazione, infine, si può prevedere la necessità di un lungo periodo di osservazione, supervisione e cure “.
Le cosiddette NCDs ovvero le malattie croniche non trasmissibili continuano ad essere al primo posto nel mondo per mortalità (più del 80%) e morbilità ( più del 85%, con più dell’75% di casi di invalidità permanente) dovuti a malattie croniche, di cui le più importanti sono le patologie cardio-cerebro-vascolari, i tumori, il diabete, le malattie dell'apparato respiratorio (asma, BPCO) ; tutte comportanti fattori di rischio controllabili e modificabili (alimentazione e abitudini di vita, ipertensione arteriosa, sedentarietà, sovrappeso/obesità).
Uno dei problemi più gravi, che da sempre rende difficoltosa la lotta per la prevenzione e controllo delle malattie croniche, è rappresentato proprio dalla mancata o scarsa adesione (o aderenza) alla terapia farmacologica e integrativa, da parte del paziente.
Il Rapporto OSMED 2023 riassume la situazione in Italia:
''La scarsa aderenza del paziente alle prescrizioni del medico è la principale causa di non efficacia delle terapie farmacologiche. Nel caso di terapie croniche, inadeguati livelli di aderenza e persistenza al trattamento sono associati a un aumento degli interventi di assistenza sanitaria, morbilità e mortalità (...) La popolazione anziana è quella più a rischio per la compresenza di più patologie che richiedono un trattamento farmacologico (...)
-- un anziano su tre (il 28,5%) assume 10 o più farmaci diversi in corso d’anno
-- circa 68% degli over 65 ha ricevuto prescrizioni per almeno 5 medicinali diversi (...)
-- 3 pazienti su 10 assumono almeno 5 medicinali diversi per sei o più mesi...con un andamento crescente con l’aumentare dell’età
-- circa 75% degli ultra 89enni assumono almeno 5 farmaci diversi; di queste persone, la metà è affetta da due o più patologie croniche - 44% degli ottantanovenni in politerapia con almeno 5 farmaci''
(https://www.aifa.gov.it/documents/20142/2317348/Comunicato_AIFA_24-2024.pdf)
I dati statistici parlano di percentuali di non-aderenza molto alte, soprattutto per le malattie croniche le quali necessitano di terapia continuativa nel tempo:
-- meno del 50% per le malattie cardiovascolari (con punto focale sull'insufficienza cardiaca) ed ipertensione arteriosa
-- meno del 45% per il diabete mellito II
-- meno del 15% per l'asma cronico e BPCO
Più di due terzi dei pazienti sopra i 65 anni (e soprattutto quelli con più di 5 farmaci in terapia cronica) sospendono la somministrazione - totale o parziale, di uno o più dei farmaci prescritti - entro i primi 6 mesi dalla prescrizione primaria: un forte segnale d'allarme riguardo il deficit dell'adesione alla terapia vista come l'alleanza fra il paziente e tutti i professionisti sanitari che lo hanno preso in carico e che lo accompagnano nelle diverse fasi del processo di cura e guarigione e per migliorare efficacemente la qualità di vita.
Adesione alla terapia farmacologica: il ruolo del farmacista
A supporto della adesione alla terapia, il ruolo del farmacista è di fondamentale importanza:
- per la posizione della farmacia come struttura erogante del servizio farmaceutico, ed in particolare per la posizione del farmacista stesso come figura esperta finale tra il paziente e la terapia prescrittasi;
- il farmacista si trova coinvolto in numerose fasi del percorso dell’adesione alla terapia:
- lo stretto e diretto contatto con i pazienti;
- la collaborazione con il medico di famiglia e specialista;
- la dispensazione ed il counselling farmacologico;
- lo switch farmacologico (scambio tra farmaco di marca e farmaco generico).
Al banco, il farmacista svolge un complesso lavoro di sostegno, attivo e dinamico di
-- dare informazioni esatte, esaustive ed approfondite alle persone assistite ed i loro care-giver (sui farmaci prescritti, sulla necessità di proseguire la terapia in maniera corretta e costante e di sottoporsi ai controlli indicati dal medico prescrittore),
-- collaborare con gli altri operatori sanitari coinvolti nel percorso terapeutico della persona, nell’ambito di un approccio multidisciplinare e centrato sul paziente, che comporti alla fine del processo un miglioramento a 360° dello stato di salute psico-fisica della persona.
L’avvio della farmacia dei servizi ha reso possibile l’erogazione da parte delle farmacie di servizi alla persona, come importanti strumenti nelle strategie usate per misurare il grado di adesione alle cure dei pazienti; esempi più comuni sono le analisi del sangue con prelievo capillare, la consegna a domicilio dei farmaci e parafarmaci, la Telemedicina per l'esecuzione di elettrocardiogramma e holter, la preparazione dei blister personalizzati configurando individualmente lo schema posologico della terapia farmacologica del paziente e tanto altro.
La farmacia Pelizzo, tradizionalmente presente come farmacia di turno ad Udine, con orario continuato 7 giorni su 7, garantisce agli utenti il suo costante impegno di alto livello nel servizio farmaceutico multidimensionale, da sempre mantenendosi in prima linea come promotrice del benessere psico-fisico della persona a 360°.
La farmacia Pelizzo, essendo aperta tutti i giorni della settimana con orario continuato, pone a disposizione dei cittadini il reparto Prevenzione ed analisi, con la possibilità di eseguire in tempo reale analisi del sangue con prelievo capillare; esami ed indagini in Telemedicina - Telecardiologia quali elettrocardiogramma, holter pressorio e holter cardiaco.
Il reparto dei Servizi alla persona in farmacia Pelizzo a Udine è arricchito con il servizio di deblistering e riconfezionamento dei farmaci in BLISTER PORTAPILLOLE settimanali, servizio dedicato all'adesione della persona alla propria terapia farmacologica: i blister - portapillole dispenser medicali personalizzati - permettono di ordinare e raggruppare i vari tipi di farmaci prescritti, nell'intento di migliorare l'aderenza alla terapia in termini di facilità, precisione e costanza nell'assunzione dei farmaci prescritti per tutta la durata della cura.
I VANTAGGI ASSOLUTI DEL BLISTER PORTAPILLOLE - MEDICAL DISPENSER personalizzato:
- l'intero piano terapeutico in un'unica soluzione, su schema posologico concordato con gli specialisti
- allestimento dei blister da parte del farmacista come esperto qualificato del farmaco (in conformità alle norme vigenti NBP)
- maggior aderenza alla terapia (non più pillola dimenticata o persa, od ancora erroneamente assunta)
- ottimo controllo dei rischi (reazioni avverse, interazioni tra farmaci e con gli alimenti ecc)
- mai più farmaci scaduti o confezioni mancanti
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fonti essenziali
epicentro.iss
regione.fvg.it
sifap.it
ansa.it