Dr.ssa Afrodita Alexe
Per la cura complementare dell'insonnia e altri disturbi del sonno, la natura ci mette a disposizione un ampio ventaglio di rimedi: tra questi, uno dei più conosciuti ed utilizzati è la VALERIANA.
Valeriana: cos'è, a cosa serve, cenni di farmacognosia, indicazioni e modo d'uso, gli integratori alimentari in farmacia
Che cos’è la valeriana?
La valeriana, nome botanico Valeriana officinalis (fam. Valerianaceae), è una pianta erbacea perenne che cresce in luoghi ombrosi e umidi (boschi, prati, corsi d’acqua), diffusa in tutta Europa, nell’Asia, nelle regioni del Nord-America e quelle tropicali sudamericane; le radici fibrose emanano uno specifico odore sgradevole dovuto alle sostane chimiche contenute (olii essenziali, alcaloidi, flavonoidi, tannini).
La valeriana è conosciuta ed utilizzata sin dai tempi dell’antichità; il suo nome deriva dal latino ‘’valere’’, con significato di ‘’essere sano, forte’’: nel Medioevo era considerata un rimedio tuttofare.
Dalla valeriana si usa l’estratto secco di radici e rizoma
e le formulazioni sono svariate: infusi, tintura madre, gocce, capsule, compresse; da sola o in associazione ad altre erbe medicinali con azione rilassante (passiflora, melissa, escolzia ed.a) e melatonina (il cosiddetto ‘’ormone del ritmo sonno-veglia’’).
La composizione chimica dell'estratto di valeriana
I composti chimici contenuti nelle radici e nel rizoma della valeriana sono molteplici, l’estratto della pianta essendo molto instabile e facilmente degradabile in ambiente umido/caldo e in medio acido:
-oli essenziali 0,5-2%: terpeni (mono e sesquiterpenoidi, di cui b-cariofillene e bornile-acetato, acidi valerenici ed i loro esteri, valerenale, valeranone, criptofuranolo)
-valepotriati (iridoidi): valtrati, isovaltrati, valepotriati, valerossidati, valeridina
Una particolare attenzione va data alle molecole degli iridoidi: sono composti altamente instabili, che conferiscono un caratteristico gusto amaro e odore sgradevole; chimicamente sono monoterpeni ciclopentanici fusi a un anello a 6 atomi contenente 1 atomo di ossigeno (lattoni monoterpenici), di solito combinati come glucosidi.
Il nome iridoidi deriva da quello di una specie di formica, Iridomyrmex, che utilizza questi composti come arma di difesa, come secrezioni ad effetto deterrente per i predatori.
Gli iridoidi presenti nell’estratto di valeriana la fanno ‘’amare’’ dai gatti, probabilmente perché hanno odore simile a quello dei loro marcatori sessuali (la valeriana ha sui gatti lo stesso effetto dell’erba gattaia’’, la Nepeta cataria, il cui olio essenziale contiene un tipico lattone monoterpenico, il nepetalattone, dall’odore caratteristico).
-alcaloidi 0,05-0,1%: actinidina, 8-metossi-ctinidina, naftiridilmetilchetone, valerianina, valerina
-varie: acidi malico, caffeico, clorogenico, isoferrulico; beta-sitosterolo; colina; mucillagini; tannini
Azione farmacologica
I composti chimici presenti nell’estratto della valeriana gli conferiscono azione tranquillizzante, sedativa e ansiolitica sul sistema nervoso centrale, principalmente per:
-azione specifica sui recettori per le benzodiazepine (i componenti lipofili quali i valepotriati): per collegamento diretto al sito di legame specifico delle BZD sul recettore GABA-A; con effetto di attivazione del recettore e promozione dell’attività del GABA stesso
-azione specifica sui recettori dell’acido gamma-amino-butirrico, GABA (i componenti idrofili quali gli acidi valerenici): per inibizione dell’enzima che catalizza la degradazione del GABA (mediatore chimico responsabile della regolazione dell’eccitabilità neuronale in tutto il SNC).
Diversi studi scientifici condotti per evidenziare l’azione ipnoinducente, hanno dimostrato buon effetto sedativo senza alterazioni del tracciato elettroencefalografico della fase REM del sonno.
Altri studi clinici hanno messo in evidenza effetto miorilassante e spasmolitico, con effetti positivi sulla coordinazione motoria e sulla concentrazione; l’effetto miorilassante si è dimostrato sia in vitro che in vivo, con applicazioni di utilizzo come antispasmodico e disinfiammante in caso di crampi addominali, sindrome di colon irritabile, coliche, bolo isterico ed a.
Indicazioni terapeutiche della valeriana
La valeriana è indicata come utile nella cura dei disturbi del sonno, in particolare l’insonnia, come anche nella cura complementare di manifestazioni quali ansia, attacchi di panico, stress e depressione da prestazione, tensione nervosa ed irritabilità, vertigini psicogene e cefalea.
Inoltre, è utilizzata per ridurre la sintomatologia dolorosa nelle fasi acute della sindrome del colon irritabile, nel bolo isterico, e più in generale negli stati di infiammazione/tensione gastro-intestinale acute e semi-acute.
Le attività fitoterapiche della valeriana non sono imputabili ad un suo unico composto chimico: dai test effettuati si è arrivati alla conclusione che gli effetti sul SNC e funzioni periferiche sono dovuti ad azione sinergica di tutti i principi attivi della pianta ( i test condotti hanno interessato presenza di valepotriati, evidenziando che sia gli estratti contenenti questi principi attivi sia gli estratti privi dei tali hanno avuto lo stesso effetto tranquillizzante/sedativo, qualitativamente e quantitativamente parlando).
Controindicazioni e precauzioni d’uso, interazioni farmacologiche della valeriana
Alle dosi consigliate e per brevi periodi di tempo, generalmente viene ben tollerata e non presenta particolari segnalazioni di interazioni con medicinali od atri estratti erbali; ad alte dosi e per lunghi tempi di assunzione si sono registrati effetti paradosso come difficoltà a dormire, ipereccitabilità e nervosismo, forti mal di testa, sbalzi di pressione arteriosa.
Le controindicazioni assolute e relative si riferiscono alle associazioni o somministrazioni concomitanti con:
- -barbiturici (la valeriana può aumentare il tempo di sonno da loro indotto)
- -benzodiazepine, ansiolitici, IMAO
- -antistaminici
- -alcol
- Ne è inoltre controindicato l’uso in gravidanza ed allattamento e nei bambini sotto i 6 anni di età.
Modo d’uso della valeriana
L’estratto di radici e rizoma di valeriana si può usare sotto forma di infuso o come vari preparati e formulazioni: soluzioni idroalcoliche, capsule, compresse ecc.; è consigliato sempre attenersi alle indicazioni sulle etichette e nei foglietti illustrativi di ciascuna formula e chiedere informazioni più dettagliate allo specialista.
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Fonte essenziale
The scientific basis for the reputed activity of valerian: P J Houghton (Pharmacognosy Research Laboratories, Department of Pharmacy, King's College London, Manresa Road, London SW3 6LX) (J.Pharm.Pharmacol. 1999, 51: 505-512)
Am.J.Med 2006 Dec;119(12):1005-12.
Valerian for sleep: a systematic review and meta-analysis.: Bent S, Padula A, Moore D,Patterson M, Mehling W.