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11 Marzo 2020

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Dr.ssa Afrodita Alexe

Il nuovo Coronavirus, con il suo nome completo SARS-Cov-2, è un virus che fa parte della famiglia Coronaviridae, sottofamiglia Orthoronavirinae, del genere betacoronavirus; virus che hanno come materiale genetico l'RNA (acido ribonucleico) disposto in un singolo filamento monocatenario a polarizzazione positiva; sono virus a replicazione superveloce, in quanto il loro RNA viene subito tradotto nella cellula ospite e usato sia come messaggero genetico sia come stampo (con reazione chimica enzimatica) per la creazione di nuove sequenze di RNA identiche alla sequenza-madre.

Il nuovo Coronavirus è responsabile dello sviluppo, nell’uomo, della malattia denominata Covid 19, una malattia simil-influenzale, con sintomatologia da lieve a grave e di cui le manifestazioni più severe consistono nella sindrome respiratoria acuta grave (SARS) con sviluppo di polmoniti interstiziali e nel dànno vascolare acuto; fino ad avere esito fatale in casi estremi.

Cosa sappiamo ad oggi del SARS-Cov-2

Com’è fatto

COVID-19

Il nuovo Coronavirus, SARS-Cov-2, è un virus dotato di pericapside: più in dettaglio, il suo materiale genetico (il genoma, formato da acido ribonucleico, RNA) è racchiuso in un nucleo nominato capside, che a sua volta è protetto da un involucro chiamato appunto pericapside, o envelope, o mantello, di natura lipidica; questo rivestimento lipidico esterno presenta delle escrescenze bulbose, dette peplomeri, formate da proteine specifiche che conferiscono al virus la forma caratteristica a ‘’corona’’, o ‘’aureola’’ e tramite le quali il virus riesce ad aprire la membrana della cellula attaccata e penetrarvi all’interno.

https://www.ecdc.europa.eu/en

Come si replica

Il Coronavirus (come tutti i virus) è un parassita endocellulare obbligato: ha bisogno delle strutture e dei nutrienti di una cellula ospite vivente, per riprodursi. Il virus penetra nella cellula ospite tramite un processo di fusione tra l’envelope del virus e la membrana della cellula attaccata; si libera dell’involucro e induce la sintesi di proprio materiale genetico e di proprie proteine (che andranno a formare nuovi involucri) utilizzando le sostanze e le capacità di reazione biochimica della cellula stessa; ha luogo l’assemblaggio dei capsidi e dell’involucro e quindi la formazione di nuova particella virale completa. Il ciclo si completa con la lisi della cellula ospite che rilascia i virus in circolazione, che infetteranno nuove cellule.

Come si trasmette

Dai dati raccolti fino ad oggi, e dalle conoscenze generali sulle modalità di trasmissione e incidenza di contagio dai coronavirus conosciuti, le vie di trasmissione da uomo a uomo sono:

-aerea: tramite le particelle di elaborati mucosali, diffuse con respiri, starnuti, tosse

-contatto diretto: stretta di mano e toccando con le mani contaminate occhi, bocca e naso

-oro-fecale: il virus è stato identificato anche nella materia fecale, tuttavia non è stato ancora stabilito con certezza se il contagio su questa via avviene in maniera diretta (inghiottendo/deglutendo cibo contaminato) oppure è conseguenza della trasmissione aerea

Non ci sono abbastanza studi scientifici e raccolte dati sulle modalità di trasmissione di questo nuovo virus; da 22 studi seguiti su altri coronavirus patogeni per l’uomo (SARS, MERS, HCoV) emerge una permanenza latente fino a 9 giorni su superfici come vetro, plastica, metallo; e una inattivazione totale nell’arco di pochi minuti con la disinfezione delle superfici per uso di disinfettanti a base di alcol, acqua ossigenata, cloro (meglio ipoclorito di sodio; risultano meno efficaci la clorexidina e il benzalconio cloruro).

Ad oggi, non è confermata ma è possibile la trasmissione da parte delle persone potenzialmente infette ma asintomatiche; non è confermata la trasmissione intra-uterina; in età pediatrica, la sintomatologia può essere da molto lieve a totalmente assente.

Incubazione e sintomatologia iniziale

Il periodo di incubazione è stimato tra 2 e 14 giorni, con una media di 5 giorni; non è chiaro quando inizia la trasmissibilità, anche se la grande maggioranza dei casi riporta la contaminazione da persone già sintomatiche.

I primi segni sono febbre (da moderata a alta), tosse secca, cefalea, faringodinia, malessere generale. Questi segni e sintomi sono comuni per tutti i virus che provocano nell’uomo l’influenza e le sindromi simil-influenzali e indicano l’interessamento delle vie respiratorie alte. Nei casi più gravi, si può arrivare a coinvolgere le vie aeree basse, con sviluppo di bronco-polmonite, polmonite interstiziale, insufficienza respiratoria, insufficienza renale: i soggetti più predisposti sono quelli con preesistenti malattie croniche dell’apparato respiratorio, cardio-vascolare, o in sofferenza metabolica (diabete); con stato di immuno-compromissione (sotto terapie farmacologiche importanti, come radio-chemioterapia, trapiantati); anziani sopra i 65 anni.

Altri sintomi meno comuni (2-10% delle persone affette): diarrea; sindrome da infiammazione gastro-intestinale.

E' stata registrata la compresenza della perdita di gusto e di olfatto (iposmia/anosmia, ipogeusia/ageusia), all'inizio e nel decorso della malattia, nei casi sintomatici; rimane ancora da valutare la rilevanza dei dati raccolti (ovvero, se la presenza di questi sintomi ancor prima della comparsa di altri può essere usata per la diagnosi precoce).

Cosa dobbiamo fare

E’ stata adottata una serie di misure atte a ridurre il più possibile la propagazione del virus nella popolazione umana; sono 4 i comportamenti che tutti noi dobbiamo rigorosamente osservare:

-rispettare la distanza di sicurezza (CDC indica come distanza di sicurezza una distanza da almeno 2 metri tra una persona ed un’altra); evitare luoghi pubblici e rimanere il più possibile in casa

-lavarsi le mani frequentemente, con acqua e sapone, utilizzare gel igienizzante per le mani quando si è fuori casa ed evitare di toccarsi il viso (naso, bocca, occhi)  

-disinfettare spesso le superfici con i prodotti igienizzanti a base di alcol e cloro

-in caso di comparsa dei primi sintomi simil-influenzali già descritti: rimanere in casa, misurare la febbre e contattare il proprio medico di famiglia/il pediatra di libera scelta, o in alternativa i Servizi sanitari (o ancora, se linee telefoniche non disponibili, contattare il 112 oppure il 1500) per ricevere indicazioni precise sul da farsi.

Si riporta più in dettaglio il Decalogo delle regole indicate da ISS:

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link utili

http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019

https://www.regione.fvg.it

https://www.protezionecivile.fvg.it

https://www.who.int/health-topics/coronavirus

 

 

 

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