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19 Agosto 2019

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Dr.ssa Afrodita Alexe

“Le persone devono iniziare a prendersi cura attivamente della loro salute; pertanto la partecipazione e il coinvolgimento di cittadini e pazienti devono essere visti come valori chiave “ (Commissione Europea).

Le cause della mancata o scarsa adesione alla terapia sono molteplici, intrinseci ed estrinseci alla persona. Le cause più comuni in assoluto sono l’inconsapevolezza della malattia; la complessità del trattamento; l’informazione deficitaria o mancante sui farmaci (effetto terapeutico, reazioni avverse, durata e modo di somministrazione, interazioni con altri farmaci, integratori od alimenti); il controllo inadeguato del percorso terapeutico.

I fattori correlati al paziente, che possono indurre la scarsa o mancante adesione alla terapia farmacologica, sono impliciti alla:

-scarsa educazione alla salute, oggettiva e soggettiva

-poca consapevolezza dello stato di malattia e delle sue conseguenze, che può essere indotta da un’iniziale mancanza e/o poca comprensione di sintomi della patologia, mancato rapporto di fiducia con il proprio medico e/o con la struttura sanitaria di riferimento, difficoltà a seguire l’iter socio-amministrativo (burocratico) del percorso terapeutico

-mancanza di motivazione

-scarsa o mancante fiducia nella terapia prescritta, riguardo sia il percorso terapeutico che la finalità della prescrizione

-timore e diffidenza riguardo i farmaci e procedimenti terapeutici prescritti, per numero, modalità e tempi di somministrazione, le associazioni in polifarmacoterapia, le reazioni avverse dei farmaci misconosciute o al contrario troppo enfatizzate

-pregresse esperienze negative con le terapie farmacologiche di per sé e/o con gli operatori sanitari e professionisti della salute coinvolti: un importantissimo fattore da valutare nel complesso sistema dell’assistenza medica e quello socio-economico

-auto-somministrazione di farmaci, integratori e rimedi botanici in svariate forme farmaceutiche, all’insaputa del proprio curante: fattore strettamente correlato alla mancanza di fiducia e di dialogo con la figura sanitaria di riferimento, mancanza che contribuisce alla scarsa comprensione della propria malattia e del percorso terapeutico da intraprendere.

Il rischio maggiore

La scarsa adesione alla terapia è un fenomeno che interessa tutte le fasce d’età, tutti i tipi di malattie e tutti i tipi di cure intraprese, in acuto, subacuto e cronico. Tuttavia, vi sono categorie a maggior rischio di andare incontro a non-adesione: è stato dimostrato che la fascia d’età sopra i 65 anni apporta il maggior numero di casi riguardo la mancata-scarsa aderenza alla terapia, fatto che si rispecchia nel maggior numero di ricadute/riacutizzazioni – rischio di cronicizzazione delle malattie nonché nell’aumento della ‘’spesa’’ socio-sanitaria (in termini di: tempo; complessità; figure care-giver coinvolte; costi delle cure).

Statisticamente, le malattie croniche con maggior incidenza di non-adesione terapeutica sono le patologie cardio-vascolari ed in particolare l’ipertensione arteriosa; l’asma e BPCO; il diabete; i disturbi e le malattie del SNC (un ceno in particolare alla depressione, come disturbo presente in più dell’80% dei pazienti cronici anziani). Più in dettaglio, le statistiche parlano di:

-quasi la totalità dei pazienti cronici anziani soffre di co-morbilità, tradotta per presenza contemporanea di almeno 2 patologie croniche, per le quali è prescritta polifarmacoterapia

-più del 90% dei pazienti cronici assumono solo metà dei farmaci in prescrizione

-più del 20% dei pazienti cronici assumono una dose inferiore dei farmaci prescritti o smettono totalmente di assumere i farmaci prima del dovuto

-più del 60% dei pazienti cronici assumono in auto-medicazione farmaci e/o integratori alimentari all’insaputa del proprio curante, a volte con importanti conseguenze sull’efficacia terapeutica dei farmaci prescritti in terapia-base e sull’incidenza di reazioni avverse di varia intensità.

Un’altra categoria a rischio di non-adesione terapeutica sono i giovani: qui giocano ruoli importanti sia la mancata od incompleta comprensione della malattia, sia la mancanza di fiducia nelle figure professionali coinvolte nella cura (nelle malattie croniche come nelle acute: ad esempio è stato visto che più del 70% dei giovani non assume appropriatamente la cura antibiotica prescritta per la cura delle patologie a carico dell’albero respiratorio medio-alto).

Il primo passo nell’ottimizzare l’adesione terapeutica è costituito dal miglioramento della comunicazione tra il paziente e l’operatore sanitario, correlato ad una efficace educazione socio-sanitaria della persona: lo specialista può e deve coinvolgere attivamente la persona nel proprio percorso di trattamento, fornendone informazioni e spiegazioni esaustive, attivando controlli periodici, monitorando effetti indesiderati e reazioni avverse ecc. Il farmacista svolge un importante ruolo di divulgazione e informazione riguardo tutto ciò che concerne il farmaco: gli strumenti messi a disposizione delle farmacie sono molteplici e permettono un approccio multi-direzionale negli interventi volti al miglioramento dell’aderenza alla terapia.

La farmacia Pelizzo, come farmacia di turno a Udine, sempre aperta con orario continuato tutti i giorni della settimana, mantiene sempre attivi i servizi alla persona nell'ambito dell’adesione alla terapia, quali la

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fonti:

http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/aderenza-alle-terapie-e-strateg...

http://www.fpress.it/professione/rapporto-pgeu-i-numeri-e-le-esperienze-di-punta-in-europa

NICE Clinical Guideline 76

Haynes RB, McDonald H, Garg AX, Montague P: Interventions for helping patients to follow prescriptions for medications. Cochrane Database Syst Rev 2002; 2: CD000011. Cochrane Database of Systematic Reviews, 2001.

 

 

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