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19 Aprile 2019

Analisi del sangue specifiche | Farmacia Pelizzo

Dr.ssa Afrodita Alexe

Il colesterolo

Il colesterolo, un lipide della classe degli steroli, è un componente essenziale delle membrane cellulari del nostro corpo; inoltre riveste un ruolo fondamentale nella sintesi degli ormoni steroidei, della vitamina D e degli acidi biliari. Una parte del colesterolo circolante totale deriva dall’introito alimentare, variabile a seconda del tipo di alimentazione seguito; la percentuale più alta deriva dalla sintesi endogena, che avviene per di più a livello del fegato (fa eccezione la sintesi del colesterolo a livello cerebrale, che ha luogo all’interno delle cellule chiamate oligodendrociti). La sintesi endogena di colesterolo è regolata dall’introito di colesterolo alimentare, in modo da mantenere l’equilibrio dinamico tra le varie frazioni nei diversi distretti deputati all’assorbimento, trasporto, processi metabolici fornenti energia ed eliminazione dei grassi.

Come tutti i lipidi, è insolubile in acqua quindi ha bisogno di essere trasportato nel circolo ed all’interno delle cellule legato a molecole specifiche dette lipoproteine (strutture complesse idrofile di diversa densità in base alla quale esplicano ruoli diversi nel trasporto dei lipidi).

Le lipoproteine

Le lipoproteine sono classificate in base alla loro densità in:

-chilomicroni: le lipoproteine con minore densità e maggiore superficie; sono presenti per di più dopo i pasti e servono per inglobare nell’intestino i trigliceridi e colesterolo introdotti con gli alimenti

-VLDL (Very Low Density Lipoproteins): seconde in termini di ampiezza di diametro, sono prodotte a livello del fegato dove incorporano apolipoproteine, trigliceridi, fosfolipidi e colesterolo esterificato per trasportarli nei tessuti periferici; la loro sintesi aumenta in caso di aumento di acidi grassi liberi intraepatici (che si verifica nelle diete a maggior introito lipidico, oppure nel rilascio diretto nel circolo di acidi grassi liberi dal tessuto adiposo: come ad esempio nel diabete e nella sindrome metabolica correlata all’obesità)

-IDL (Intermediate Density Lipoproteins): risultate in seguito alla scissione delle VLDL sotto azione enzimatica, ricche in colesterolo, a livello epatico vengono eliminate o trasformate in LDL

-LDL (Low Density Lipoproteins): si creano sotto l’effetto dell’enzima lipasi nel fegato dalle IDL e VLDL e sono le più ricche in colesterolo; di tutte le LDL, circa la metà viene captata dal fegato per la veicolazione del colesterolo e degli acidi grassi contenuti; l’altra metà viene eliminata dal fegato tramite la via degli acidi biliari. La captazione intraepatica delle LDL è regolata dall’arrivo del colesterolo con i chilomicroni e dal contenuto di grassi nella dieta; nei casi di eccessi, parte delle LDL più piccole e dense, quelle più ricche in colesterolo esterificato, rimangono più a lungo nel circolo, sono più soggette ai processi di ossidazione e vengono catturate dai macrofagi: si formano così cellule schiumose che si aggregano all’interno di placche aterosclerotiche negli spazi subendoteliali (effetto aterogeno sui vasi sanguigni, conducente all’arteriosclerosi di vari gradi e livelli).

-HDL (High Density Lipoproteins): sintetizzate nell’intestino e nel fegato, all’inizio sono prive di colesterolo, per poi essere condotte a catturare il colesterolo dai tessuti periferici e da altre lipoproteine che lo rilasciano, per portarlo nei distretti con maggiore richiesta metabolica e nel fegato per eliminarne l’eccesso: l’effetto principale delle HDL è quindi anti-aterogeno.

Il calcolo del valore LDL

La ricerca scientifica ha dimostrato ampiamente la relazione diretta tra valori elevati di trigliceridi e colesterolo totale e l’insorgenza di malattie vascolari sintomatiche, di cui coronaropatie, ictus cerebrale, ateroscleropatie, arteriopatia periferica ecc.

In particolare, è stato visto l’aumento del rischio delle malattie cardio-cerebro-vascolari con l’aumento dei valori di LDL, anche nei casi con valori normali di colesterolo totale.

Gli studi epidemiologici ed i risultati delle randomizzazioni mendeliane portano alla conclusione che ‘’ogni variante genetica che induca modificazioni, in aumento o in riduzione, delle concentrazioni plasmatiche del colesterolo LDL si associ, nel tempo, a variazioni di ampiezza proporzionale, e nella stessa direzione, del rischio cardiovascolare’’**

In più, non sono stati individuati livelli soglia di LDL sotto i quali il rischio-malattia si annulla: a valori più bassi si associa, costantemente, un rischio più basso (il concetto ‘’the lower, the better’’).

Il calcolo dei valori di LDL fa parte della misurazione del profilo lipidico, che comprende anche l’analisi dei trigliceridi, del colesterolo totale, del colesterolo HDL.

E’ indicato eseguire l’analisi del sangue a digiuno, per una migliore accuratezza e affidabilità dei risultati, poiché i valori dei trigliceridi sono altamente soggetti a variazioni a seguito dell’introito alimentare.

Il colesterolo totale, la frazione HDL ed i trigliceridi vengono dosati direttamente; per il calcolo della frazione HDL si utilizza generalmente una formula matematica:

LDL C ˗ [HDL+T/5]

Il valore T/5 è indice delle VLDL (si stima che la quantità di colesterolo contenuto in queste particelle è un quinto dei lipidi totali che inglobano)

Il valore calcolato delle LDL comprende tutta la frazione di colesterolo non derivante da HDL e dai chilomicroni; in questo valore si rispecchia quindi anche quello IDL e quello incluso nella lipoproteina (a), LP(a): nelle persone affette da malattia coronarica precoce e/o con livelli plasmatici di colesterolo totale normali, e per accertare l’efficacia della terapia farmacologica ipolipemizzante, devono essere dosati i livelli sierici di questa particolare proteina.

Come già detto, i valori delle LDL sono riflessi nel conteggio complessivo delle particelle dei lipidi; generalmente, si parla di

-- valori normali se sono inferiori a 100mg/dL;

-- valori borderline se compresi tra 100 e 130mg/dL;

-- valori oltre questi limiti devono essere rivalutati e controllati periodicamente, con la valutazione dei rischi seguendo criteri espliciti (indicati dal medico).

Il controllo delle LDL

lo screening per il controllo delle dislipidemie comprende:

-- colesterolo totale e le frazioni HDL e LDL (calcolo)

-glicemia (emoglobina glicata per il diabete)

-enzimi epatici (GOT, GPT)

-creatininemia (creatinina con e-GFR)

-TSH (ormone tireotropo)

-esami delle urine (proteinuria)

La misurazione dei lipidi è accompagnata dalla valutazione dello stile di vita e delle abitudini alimentari e della presenza (e/o rischio di insorgenza) di patologie cardio-vascolari e metaboliche (diabete, ipertensione arteriosa, coronaropatie; anamnesi familiare di primo grado positiva per coronaropatie).

Le strategie per abbassare i valori delle LDL comprendono

-- le variazioni positive dello stile di vita (rivisitazione del regime alimentare, esercizio fisico idoneo, abolizione delle abitudini cattive - fumo, uso d'alcol, sedentarietà ecc),

-- l’integrazione nutrizionale con prodotti specifici,

-- l’intervento farmacologico idoneo per ogni caso clinico studiato.

Per fare le analisi del sangue di prima istanza ad Udine, la farmacia Pelizzo mantiene aperto il reparto Prevenzione ed analisi tutti i giorni con orario continuato, dove si possono effettuare tutte le analisi del sangue disponibili con esito immediato: il pannello lipidico, il pannello metabolico, il pannello elettroliti; ed anche le analisi ed esami specifici, richiedibili tramite il servizio di assistenza infermieristica con prelievo venoso ed eseguiti presso laboratori esterni certificati e validati : per maggiori informazioni sui costi e tempistiche non esitate a contattarci.

Articoli correlati:

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Il colesterolo alto e le dislipidemie: benefici e rischi della terapia con statine

fonti essenziali

 Ference BA. Mendelian randomization studies: Using naturally randomized genetic data to fill evidence gaps. Curr Opin Lipidol. 2015;26(6):566-571..

Poli A et al. Nutraceutical and functional foods for the control of plasma cholesterol levels. An intersociety position paper. Pharmacol Res 2018;134:51-60.​

 

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