Come si sa, la pressione arteriosa alta –l’ipertensione arteriosa, IA –è definita da valori pressori più alti di quello standard (130/85mmHg), risultati in seguito a valutazioni multiple effettuate nelle stesse condizioni fisiologiche del paziente. Nella maggioranza dei casi si tratta di ipertensione arteriosa essenziale, o primaria, una condizione della quale non si conoscono esattamente le cause; se ne presuppone comunque l’esistenza di fattori genetici predisponenti. In una minoranza dei casi l’ipertensione arteriosa subentra a malattie d’organo e disturbi metabolici preesistenti (patologie cardiache, diabete, sindrome metabolica). La IA è sopranominata ‘’il killer silenzioso’’, per la mancanza di segni e sintomi rivelatori, essendo quasi sempre diagnosticata durante normali controlli di routine o effettuati per altri motivi. La cura della IA segue un iter standardizzato di cui il primo step è costituito dall’approccio non-farmacologico, un percorso terapeutico che consiste in:
-apportare modifiche idonee all’alimentazione
-effettuare regolare attività fisica
-tenere sotto controllo il peso corporeo
-ridurre stress, fumo e alcol
L’approccio non-farmacologico viene mantenuto anche nelle situazioni in cui si rende necessaria la terapia farmacologica, in tutti gli stadi della patologia pressoria.
Nella prevenzione dello sviluppo di malattie cardio-vascolari e nel trattamento della ipertensione arteriosa, l’importanza dell’attività fisica si evince dai suoi effetti benefici a più livelli sull’apparato cardio-vascolare e sull’attività metabolica in generale, attraverso particolari meccanismi tra i quali i più importanti sono:
-riduzione del tono nervoso ortosimpatico con aumento del riflesso barocettore (meccanismo di controllo della pressione arteriosa che coinvolge i recettori della bassa pressione-recettori di volume- localizzati nelle vene, nei vasi polmonari e nella parete del cardio; e i recettori dell’alta pressione-barocettori arteriosi sinoaortici- localizzati al livello dell’aorta con effetto sul flusso di sangue verso tutti gli organi interni, e al livello delle carotidi, con effetto sul flusso di sangue diretto al sistema nervoso centrale)
-diminuzione dell’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (meccanismo ormonale di regolazione della pressione arteriosa, della volemia e del tono muscolare delle arterie)
-riduzione della rigidità arteriosa per miglioramento della funzionalità endoteliale
-aumento del ritorno venoso e dilatazione delle cavità cardiache ventricolari
-aumento della dilatazione dei capillari per aumentato rilascio endogeno di ossido nitrico
-riduzione della viscosità del sangue e dell’aggregazione piastrinica
-aumento della sensibilità all’insulina con miglioramento del profilo lipidico
L’attività fisica costante e regolare rende il cuore più resistente e più efficiente, in più conduce ad una diminuzione della frequenza cardiaca, che comporta un minor rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari. La scelta del tipo di attività fisica si basa sull’anamnesi completa del paziente, che include necessariamente la valutazione della pressione arteriosa in ambulatorio e a domicilio, i principali esami di screening, l’ECG, l’esame del fondo oculare ed eventualmente altri approfondimenti indicati dal medico in casi particolari. Per essere efficace, il programma di attività fisica deve svolgersi in modo regolare, almeno 3 sedute di 30-60 minuti ciascuna alla settimana, a giorni alterni; è preferibile svolgere attività che permettono di lavorare di più sugli arti inferiori, come ad esempio marcia leggera, ciclismo. Ogni seduta di allenamento deve seguire principalmente 3 fasi: la fase del riscaldamento; la fase del lavoro fisico proprio; la fase del recupero e rilassamento.
L’attività fisica indetta alla prevenzione e cura dell’ipertensione arteriosa dev’essere di tipo aerobico o cardiovascolare, cioè esercizio di resistenza, svolto a intensità media; esempi tipici di esercizio cardiovascolare sono il jogging, la marcia, la corsa, il nuoto, il ciclismo. Il tipo di esercizio fisico andrà scelto in base alle preferenze, al fabbisogno e alle capacità individuali, insieme al medico, che ne controllerà attentamente gli effetti nel tempo; è necessario il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa, a intervalli regolari di tempo; in alternativa si può ricorrere all’automisurazione domiciliare dei valori pressori, il paziente iperteso potendo utilizzare uno degli sfigmomanometri validati e certificati disponibili in farmacia. La farmacia Pelizzo, come rivenditore di misuratori di pressione e prodotti elettromedicali ad Udine, propone agli utenti la marca di sfigmomanometri Omron, rinomata come leader mondiale nel campo degli elettromedicali; questo mese, la linea Omron di misuratori di pressione è soggetta ad un'importante campagna promozionale atta a sensibilizzare l’opinione pubblica verso la lotta contro l’ipertensione arteriosa.