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17 Maggio 2021

Drssa Afrodita Alexe

Lunedì 17 Maggio 2021 si celebra la Giornata Mondiale contro l’Ipertensione: Campagna Mondiale di sensibilizzazione per la lotta contro l’Ipertensione Arteriosa

Giunto alla 17° edizione, l’evento di rilevanza internazionale è promosso dalla World Hypertension League con il moto

‘’Measure your blood pressure: control it, live longer’’ (misura la tua pressione arteriosa: controllala per vivere più a lungo)

La campagna è sostenuta da numerose Enti e Associazioni del mondo della salute (OMS, ISH, ESH); in Italia, la SIIA (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa) coinvolge centri medici specialistici (ospedali, case di cura, policlinici, ambulatori medici) e presidi socio-sanitari territoriali, con l’aiuto del personale sanitario specializzato, per diffondere informazioni e sensibilizzare il grande pubblico alla lotta contro l’ipertensione arteriosa, il disturbo cronico cardio-vascolare più comune e più insidioso di tutti.

Ipertensione arteriosa: cos’è e come si manifesta

L’ipertensione arteriosa è lo stato di aumento pressoché costante della pressione sanguigna nelle arterie: più precisamente, si definisce ipertensione arteriosa la condizione di aumento protratto, a riposo, della pressione sistolica (uguale o più di 140mmHg), della pressione diastolica (uguale o più di 90mmHg), o di entrambe.

Il flusso continuo di sangue nel nostro corpo fornisce ossigeno e nutrimento in maniera costante ed è condizione sine qua non per la vita; come tutti i liquidi, anche il sangue è soggetto alle leggi fisiche che ne regolano il flusso: circola nei vasi sanguigni seguendo il gradiente di pressione, ossia il dislivello prodotto dalle forze di gravità, di contrazione muscolare e di resistenza delle pareti vascolari.

Il sangue è spinto nei vasi sanguigni in seguito ai movimenti cardiaci: di contrazione muscolare – la sistole – e di rilassamento – la diastole; il ciclo sistole/diastole significa un battito completo e la sua misurazione si riferisce al calcolo della frequenza cardiaca (i cui valori normali sono compresi tra 50 e 100 battiti al minuto). Con la sistole il cuore spinge il sangue nelle arterie e svuota le sue camere inferiori: contraendosi, il ventricolo sinistro si svuota e imprime al flusso sanguigno la spinta maggiore, detta pressione massima o sistolica, i cui valori normali in un adulto sano sono di circa 120mmHg.

Dopo la fase di contrazione il muscolo cardiaco si rilassa: il sangue segue la spinta iniziale e circola in tutto il sistema dei vasi sanguigni; tornando verso il cuore, nel passaggio da vasi arteriosi a quelli venosi e a livello periferico (arteriole/capillari) incontra forze di resistenza vascolare, dettate dalla viscosità del sangue stesso, dalla riduzione del diametro dei vasi e dall’attrito tra il sangue e le pareti dei vasi al passaggio.

La fase di ritorno del sangue verso il cuore coincide quindi con il rilassamento del muscolo cardiaco e il riempimento delle camere superiori, gli atri: quando il sangue arriva nell’atrio destro si ha la pressione minima o diastolica, i cui valori normali in un adulto sano sono di circa 80mmHg.

L’andamento della pressione arteriosa segue il ritmo circadiano: è più alta la mattina, scende durante il primo pomeriggio, risale in pomeriggio tardi verso la sera, per arrivare ai valori minimi durante la notte e poi risalire di nuovo verso le prime ore del mattino.

Inoltre è variabile per via di fattori esterni ed interni: è più alta quando esposti al freddo, durante sforzi fisici ed intellettivi maggiori, con emozioni forti; aumenta con l’avanzare dell’età; il fattore ereditario ne imprime il rischio di sviluppo delle patologie a carico dell’apparato cardio-vascolare, insieme allo stile di vita ed abitudini alimentari.

Lo stato di ipertensione arteriosa si definisce tale quando la pressione sistolica è costantemente più alta di 140mmHg e la pressione diastolica è costantemente più alta di 90mmHg.

L’ipertensione arteriosa senza causa clinica nota è chiamata ipertensione arteriosa primaria, o essenziale: è il disturbo più diffuso (l’85% dei casi in tutto il mondo) e generalmente non dà sintomi o segni, a meno che non sia di vecchia data o quando ha già impresso dànno negli organi bersaglio (cuore, reni, cervello). Battezzata dalla OMS il ‘’killer silenzioso’’, di solito è diagnosticata durante esami e controlli di routine in studio medico, partendo dalla misurazione della pressione arteriosa e poi approfondendo con analisi del sangue specifici, esame delle urine, indagini per immagine cardiaca (elettrocardiogramma, ecocardiografia ecc).

L’ipertensione arteriosa secondaria è dovuta (come indica il nome) a condizioni patologiche pre-esistenti: iperaldosteronismo primitivo, malattie renali e polmonari gravi, apnea ostruttiva del sonno, alcune malattie congenite, patologie endocrine.

La pressione arteriosa e l’ipertensione: i valori normali e la classificazione

Secondo le Linee-Guida ESC-ESH del 2018, i valori della pressione arteriosa misurata in condizioni standard conducono alla classificazione come segue:

Pressione arteriosa ottimale     120/80mmHg
Pressione arteriosa normale < =130/85mmHg

Pressione arteriosa normale/alta >=135-139/85-89mmHg

Ipertensione grado I borderline  >=140-149/90-94mmHg

Ipertensione grado I lieve >= 150-159/95-99mmHg

Ipertensione grado II moderata >= 160-179/100-109mmHg

Ipertensione grado III grave >= 180/110mmHg

Ipertnsione sistolica isolata borderline = 140-149/90mmHg

Ipertensione sistolica isolata >150sist e <90diast mmHg

fonte: https://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=18&area=Malattie_cardiovascolari

L’ipertensione arteriosa: i numeri nel mondo e in Italia

L’ipertensione arteriosa rimane la prima causa di morbilità e mortalità a livello globale.

Attualmente si stima che nel mondo sono circa 1miliardo e mezzo di persone che soffrono di ipertensione arteriosa, dato soggettivo per controllo insufficiente (si dovrebbero aggiungere quelle persone non consapevoli di esserne affette).

In Italia, le stime parlano di oltre 16 milioni di persone affette da ipertensione arteriosa, con oltre 280mila di decessi dovuti alle complicanze della malattia, ogni anno.

Negli ultimi 18 mesi gravati dalla pandemia Covid-19 tuttora in corso a livello globale, i professionisti della salute sono stati messi a dura prova: per accumulare e organizzare i dati clinici ed epidemiologici, per stillare le procedure specialistiche da seguire nei casi clinici Covid-19 delle persone ipertese, per continuare a monitorare e controllare l’andamento della patologia cardio-vascolare nello sforzo di combattere il fenomeno di mancata o scarsa adesione dei pazienti alla terapia farmacologica, fenomeno che ha un impatto devastante sul profilo economico-socio-sanitario della popolazione, sotto tutti i punti di vista.

L’Ipertensione arteriosa: controllo e cura

L’ipertensione grave o non trattata/non compensata comporta rischi maggiori per la salute, potendo condurre all’insorgenza di malattie a carico dell’apparato cardio-cerebro-vascolare, dei reni, del metabolismo: è infatti uno dei fattori di rischio maggiore per infarto di miocardio, ictus e aneurismi, insufficienza renale cronica, arteriopatie periferiche, retinopatia, malattie degenerative dell’invecchiamento.

In questo senso, uno degli obiettivi primari nel controllo della patologia, corrisposto nelle Linee-Guida ESC-ESH 2018, è di far scendere e stabilizzare i valori della pressione arteriosa a 130/80mmHg in tutti gli ipertesi, diabetici compresi: il focus è incentrato sul monitoraggio dei sintomi e segni clinici sotto l’effetto dei farmaci antipertensivi e sul controllo della adesione (aderenza) alla terapia da parte dei pazienti.

Nel monitoraggio dell’effetto terapeutico dei farmaci un posto centrale lo occupa la misurazione della pressione arteriosa: a casa propria, utilizzando uno dei misuratori di pressione validati e certificati in autodiagnosi (per uso domiciliare) esistenti sul mercato, registrando e memorizzando i dati per presentarli poi al medico.

per dettagli leggi anche ‘’come misurare la pressione arteriosa’’

 

 

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fonti essenziali

AIFA->Uso sicuro dei medicinali e prevenzione degli errori terapeutici

EGAS->Rischio clinico e Rete Cure Sicure FVG

AGENAS->Call for Good Practice

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