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14 Novembre 2017

Dr.ssa Afrodita Alexe

Cos'è l'ipertensione arteriosa? le cause principali

L’ipertensione arteriosa, come si sa, è il termine con il quale viene indicata la condizione fisiopatologica in cui la misurazione della pressione arteriosa eseguita a riposo indica frequentemente valori pressori più alti di 140/90 mmHg, considerato il valore limite superiore per la normotensione fisiologica.

La forma più comune di ipertensione è denominata essenziale, o primaria, e come cause vi numera fattori genetici e ambientali: al fattore ereditario si giungono l’età, lo stile di vita, l’alimentazione scorretta, l’obesità, il fumo, la sedentarietà.

L’ipertensione secondaria invece subentra come effetto di una patologia cronica: malattie renali, endocrine, il feocromocitoma. Sia in condizioni di ipertensione essenziale che secondaria, comunque, i primi passi per controllare e normalizzare i valori pressori si basano sulle correzioni dello stile di vita, le stesse indicate nei protocolli a scopo preventivo: fare attività fisica, normalizzare il peso corporeo, migliorare le abitudini alimentari.

L'ipertensione arteriosa e l'alimentazione

Una alimentazione corretta ed equilibrata rappresenta un fattore fondamentale nella gestione dell’ipertensione arteriosa, sia primaria che secondaria, incidendo in maniera essenziale sulla qualità di vita della persona, incluso l’approccio farmacologico che potrà essere ottimizzato in maniera sostanziosa (riducendo il numero ed i dosaggi dei farmaci prescrivibili).

Uno dei primi consigli che viene dato al paziente iperteso è ridurre il quantitativo di sale (cloruro di sodio) nei cibi; ingrediente che oltre essere presente nella totalità degli alimenti viene largamente utilizzato nelle cucine di tutto il mondo. Nelle Linee Guida stillate per i protocolli di prevenzione e cura della HTA e malattie correlate, l’OMS raccomanda di introdurre non più di 5g di sale (l’equivalente a 1 cucchiaino da caffè) nella dieta quotidiana, in maniera da mantenere l’apporto di sodio sotto 2g al giorno. Il primo studio epidemiologico condotto a livello mondiale, che ha coinvolto 32 paesi con più di 10000 pazienti di ambo i sessi, atto a determinare la relazione tra assunzione/escrezione renale del sodio e la pressione arteriosa, chiamato INTERSALT, è stato pubblicato nel 1988 e ha condotto a 2 conclusioni principali: un apporto costante di sodio (da cloruro di sodio, il comune sale da cucina) maggiore di 100mmol/giorno è direttamente correlato alla comparsa di ipertensione arteriosa; l’uomo moderno assume con la dieta una quantità di sale 2.5 volte più del limite massimo ammesso. Numerosi studi clinici condotti nell’ultimo decennio confermano che una costante riduzione del consumo di sale di circa 75mEq al die comporta una diminuzione di pressione sistolica di 5mmHg e diastolica di 3mmHg.

Nelle linee guida per una corretta e sana alimentazione, stillate dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), si indicano le raccomandazioni di base cui di seguito:

-ridurre progressivamente l’uso di sale discrezionale sia nella cottura dei cibi che direttamente al consumo del pasto; preferire il sale iodato;

-ridurre al minimo il consumo di cibi preconfezionati, snack, patatine, insaccati, formaggi grassi, cibi fritti; preferire i cibi cucinati al vapore, in forno o lessi;

-ridurre al minimo l’assunzione di bevande alcoliche; eliminare i superalcolici e il fumo;

-limitare l’uso in cucina dei correttori di gusto e condimenti alternativi (dadi, salse, senape, ketchup) e preferire come esaltatori di gusto le erbe aromatiche, le spezie, il succo di limone, l’aceto;

-aumentare il quantitativo di frutta e verdura fresca e l’apporto di acqua giornaliero.

Si ribadisce inoltre la necessità del monitoraggio della pressione arteriosa da parte del paziente, sia in ambito ambulatoriale che soprattutto domiciliare, per il controllo sia dello stato evolutivo della malattia che della eventuale terapia farmacologica e complementare messa in atto. Per il monitoraggio domiciliare della pressione arteriosa, è opportuno scegliere misuratori di pressione aggiornati e validati, con diverse funzioni attuabili per agevolarne l’utilizzo. Come rivenditore di misuratori di pressione a Udine, la farmacia Pelizzo nel reparto elettromedicale propone agli utenti le marche di sfigmomanometri Omron e Microlife, con apparecchi validati e certificati per l'automisurazione domiciliare della pressione arteriosa, di facile utilizzo e con la garanzia di un'altissima qualità.

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