Le gastroenteriti virali entrano a far parte del gruppo delle malattie della stagione fredda, insieme alle patologie influenzali dell’albero respiratorio (raffreddore, sindrome dell’influenza); sono patologie acute che interessano lo stomaco e l’intestino tenue e, quando anche l’intestino crasso, vengono chiamate gastroenterocoliti. Sono caratterizzate dall’infiammazione acuta della mucosa gastro-intestinale, tradotta per diarrea, nausea e vomito, crampi o dolori spastici localizzati a livello dello stomaco e/o dell’addome, comportando disidratazione, senso di debolezza, indigestione, e in casi più gravi febbre e brividi, mal di testa e vertigini, sindrome da malassorbimento.
Cenni storici e statistiche
La malattia gastroenterica acuta era già conosciuta sin dai tempi antichi: la causa più comune era la colera, infezione batterica causata da Vibrio cholerae (batterio gram-negativo a forma di virgola, veicolato con gli alimenti e l’acqua), che si presentava con i sintomi acuti della tossinfezione alimentare (nausea e vomito, dolori spastici dello stomaco e dell’addome, diarrea, emissione di muco, melena o ematochezia). Solo nel XX secolo la ricerca scientifica ha potuto stabilire con precisione i fattori eziologici, differenziando così le gastroenteriti virali da quelle batteriche e parassitologiche. Ad oggi, a livello globale, si stima che oltre l’80% delle infezioni gastrointestinali sono di natura virale, colpendo maggiormente le fasce a rischio (bambini, soprattutto di età compresa tra 1 e 5 anni, soggetti immuno-compromessi), più volte all’anno ma con alto interessamento epidemiologico all’inizio dell’autunno e tra gennaio e febbraio. Dal punto di vista dell’incidenza globale, le statistiche pongono le gastroenteriti virali al terzo posto, dopo il raffreddore comune e la malattia influenzale.
Le cause
Le virosi intestinali sono principalmente deputate a 4 grandi classi di virus: rotavirus, norovirus, adenovirus e astrovirus.
Il rotavirus (fam. Reoviridae), scoperto per la prima volta nel 1943, è un virus di grandi dimensioni, a Rna a doppio filamento; è presente nell’ambiente in 6 specie diverse, di cui il più pericoloso per l’uomo è quello di tipo A, e in misura minore i tipi B e C. Il rotavirus A è la causa più comune di gastroenterite nei bambini, soprattutto di fascia d’età tra 1 e 5 anni, con incidenza alta tra novembre e marzo nei Paesi occidentali e durante tutto l’anno nei Paesi in via di sviluppo; la virosi ha un decorso sporadico e, nei bambini piccoli, l’aver contratta una volta non conduce all’acquisizione di immunità sufficiente, dando possibilità a successive reinfezioni sia durante la stessa stagione che negli anni successivi; tuttavia con manifestazioni più leggere negli adulti, che sembrano essere successivamente coperti da una risposta immunitaria più efficiente. Il virus è stabile nell’ambiente e resistente ai disinfettanti ed antisettici tradizionali; la via principale di trasmissione è quella oro-fecale, ma anche respiratoria e per contatto diretto con superfici contaminate.
I norovirus appartengono alla famiglia dei Caliciviridae (insieme ai sapovirus), virus a singolo filamento di Rna, isolati ed identificati nel 1972; detti anche virus di Norwalk, dal nome della città americana dove sono stati con tutte le probabilità i responsabili di un’epidemia di gastroenterite acuta nel 1968. I norovirus sono la principale causa di gastroenteriti virali nei ragazzi e negli adulti, con ricorrenza altissima durante la stagione fredda. Risultano difficili da controllare nell’ambiente: sono altamente infettivi e altrettanto stabili nell’ambiente (sopravvivono sopra i 60°C ed ai principali disinfettanti ed antisettici comunemente utilizzati, incluso il cloro usato per la decontaminazione dell’acqua), caratteristiche che permettono loro di replicarsi e di diffondersi anche per 2 settimane dopo l’infezione primaria. La trasmissione avviene per tutte le vie di contagio: respiratoria, oro-fecale (la via principale), contatto diretto con tutte le superfici contaminate.
Gli adenovirus (fam.Adenoviridae) sono virus a Rna lineare a doppio filamento, di medie dimensioni; vi si conoscono circa 100 sierotipi di cui 57 noti che possono infettare l’uomo, dando luogo a infezioni come gastroenteriti, congiuntiviti, cistiti, polmoniti. Questi virus sono particolarmente resistenti alle modifiche fisico-chimiche dell’ambiente, per cui possono sopravvivere a lungo fuori dall’ospite, ma comunque a differenza dei rota e norovirus, sono sensibili ai trattamenti termici o chimici (a base di cloro) usati per la decontaminazione delle superfici. Il contagio avviene principalmente tramite goccioline di saliva o starnuti, quindi con contatto diretto da persona a persona; il periodo di incubazione risulta essere leggermente più lungo rispetto agli altri virus, probabilmente per causa del meccanismo complicato della loro replicazione all’interno dell’ospite, potendo indurre infezioni latenti (che rimangono asintomatiche fino al ‘’risveglio’’).
Gli astrovirus (fam.Astroviridae) sono stati scoperti, isolati ed identificati nel 1975 in seguito ad un’epidemia di gastroenterite che aveva colpito soprattutto bambini in età scolare; sono virus di piccole dimensioni a Rna a singolo filamento, senza pericapside. Il contagio avviene principalmente per via oro-fecale; il periodo di incubazione è più lungo, arrivando anche a 4 giorni; i sintomi sono più leggeri e la ripresa più rapida che nelle infezioni causate dagli altri tipi di virus; i bambini sono più colpiti degli adulti, che probabilmente sono coperti da una risposta immunitaria efficace acquisita nell’infanzia (come nel caso del rotavirus).
I sintomi
Le gastroenteriti virali, indipendentemente dal patogeno responsabile, si manifestano con nausea, vomito, diarrea acquosa giallognola non maleodorante e priva di muco o sangue, dolori crampiformi addominali alleviati dopo l’evacuazione; in alcuni casi, si presentano anche febbre moderata, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari: dovuti più che altro alla perdita di acqua ed elettroliti, con il vomito e la diarrea. La malattia ha un esordio entro 12-72h dal contagio iniziale, un pico di 1-3 giorni e generalmente si risolve spontaneamente entro 7 giorni. Dato l’abbassamento generale delle difese immunitarie, non è rara la sovrainfezione virale o batterica, soprattutto a livello dell’apparato respiratorio (raffreddore, sindrome influenzale), che si presenta di più nei bambini colpiti da adenovirus.
La complicazione più comune della gastroenterite è la disidratazione, che nei casi più gravi si manifesta con sensazione abnorme di sete, pelle ruvida senza turgore, occhi incavati ed asciutti, lingua secca e scolorita, perdita di appetito, stanchezza e sonnolenza, capogiri, ridotta produzione di urine che appaiono più scure; nei lattanti, si può osservare la fontanella infossata.
La cura
Generalmente, la virosi intestinale è una patologia autolimitante con risoluzione spontanea entro 7 giorni dall’esordio. Il trattamento primario riguarda la disidratazione, che può diventare un problema grave nei bambini piccoli e negli anziani; la reidratazione orale consiste nell’assunzione continua di acqua e soluzioni idrosaline, in piccoli sorsi alla volta, onde evitare episodi ricorrenti di vomito; non sono consigliate le bevande zuccherate, gassose o i succhi di frutta anche se freschi, in quanto possono peggiorare la diarrea. Nei casi più gravi può essere necessaria la reidratazione per via endovenosa; sarà cura del medico a indicare l’eventuale assunzione di antiemetici, antispastici e/o antidiarroici, a seconda di ciascun caso clinico. Per alcuni giorni si ricorre alla cosiddetta ‘’alimentazione in bianco’’, basata su alimenti facili da digerire e poco fermentabili. Per riequilibrare la flora batterica nel tratto gastro-intestinale, possono essere d’aiuto integratori di fermenti lattici ed enzimi digestivi, in ordine di ripristinare la digestione ottimale degli alimenti ed evitare la sindrome di malassorbimento.
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Approfondimenti:
Incubation period of viral gastroenteritis: a systematic review –
- Rachel M Lee and all., 10.1186/1471-2334-13-446, PMID 24066865
Acute gastroenteritis: from guidelines to real life –
-Chow CM and all, PMC3108653, PMID21694853