agg. 06/03/2025
Drssa Afrodita Alexe
LA REAZIONE ALLERGICA: definizione e classificazione
Più in dettaglio, la reazione allergica si definisce come la reazione inappropriata o esagerata - reazione di ipersensibilità - del nostro sistema immunitario verso un agente sensibilizzante esterno chiamato allergene: il contatto diretto dell’allergene con i nostri anticorpi induce rilascio immediato nel sangue di mediatori chimici primari (di cui il primo è l’istamina) e secondari (prostaglandine ecc), i quali provocano effetti di
-- vasodilatazione e aumento della permeabilità capillare,
-- ipersecrezione di muco,
-- spasmo della muscolatura liscia,
-- stato iperemico e congestione delle mucose e tessuti interessati.
La prima classificazione delle reazioni che includono allergia e autoimmunità è dovuta agli scienziati Gell e Combs (1963) e ne vede 4 categorie (da I a IV); negli anni ’90 è stata implementata da Pichler con una suddivisione delle reazioni di tipo IV in A, B e C a seconda del tipo di cellule prevalentemente interessate dalla reazione allergica; nel 2023, nuove conoscenze sui meccanismi patogenetici conducono ad una successiva implementazione delle categorie con le classi V, VI (meccanismi epiteliali e metabolici) e VII (reazioni a sostanze chimiche).
Secondo la tradizionale classificazione GELL-COMBS, le reazioni di ipersensibilità verso le sostanze esogene vengono raggruppate in 4 tipologie (da I a IV): il primo gruppo (Classe I) comprende le reazioni di ipersensibilità immediata definendo le malattie allergiche (tra le quali anafilassi, angioedemi, alcune allergie alimentari, allergia al lattice, orticaria) e le malattie atopiche (asma, rinite, congiuntivite su base allergica); spesso, le malattie da ipersensibilità immediata coinvolgono più di un tipo di reazione.
MECCANISMI FISIOLOGICI DELLA MALATTIA ALLERGICA RESPIRATORIA
-- il rilascio di mediatori preformati (istamina, proteasi, fattori chemiotattici)
-- la sintesi di altri mediatori (prostaglandine, leucotrieni, fattore attivante le piastrine, citochine)
-- l'infiltrazione dei tessuti da parte di eosinofili, di cellule T-helper di tipo 2 (Th2) ed altre cellule infiammatorie.
La catena di reazioni biochimiche ed i mediatori stessi conducono alla comparsa di vasodilatazione, aumento della permeabilità capillare, ipersecrezione di muco, spasmi della muscolatura liscia; alterazioni del pH delle mucose; iperemia e congestione delle mucose; starnuti ripetuti e lacrimazione eccessiva e/o acida; alterazioni del respiro; disturbo cutaneo acuto ecc.
Gli allergeni che scatenano le reazioni di iperesnsibilità immediata sono per di più molecole piccole, a basso peso molecolare, molto stabili e molto solubili, della classe delle proteine che entrano nell’organismo tramite inalazione, tramite ingestione o in seguito ad in inoculo; sono presenti nell'ambiente in cui viviamo (per esempio, polline, acari, muffe, peli di animali, alimenti, insetticidi ecc).
LE ALLERGIE RESPIRATORIE: QUANTI TIPI CI SONO?
Le allergie respiratorie rappresentano la forma di allergia più comune nel mondo, con una prevalenza di rinite allergica che in Europa si stima essere di 10-20% del totale.
Anche in Italia si riportano dati statistici di circa 20% di prevalenza di rinite allergica rispetto al totale dei casi di malattie allergiche: il Progetto Aria, un’iniziativa promossa dall’OMS, è stato avviato per promuovere e diffondere le informazioni sulle allergie respiratorie interconnettendo le farmacie, i medici e il largo pubblico.
La rinite allergica, conosciuta anche come raffreddore allergico o ‘’febbre da fieno’’, è caratterizzata da un’importante quadro infiammatorio che interessa naso, occhi e gola.
I sintomi comuni sono
-- prurito nasale (di solito associato a prurito e arrossamento oculare con lacrimazione),
-- rinorrea acquosa,
-- starnuti ripetuti,
-- rigonfiamento della mucosa nasale con sensazione di ostruzione delle fosse nasali,
-- riduzione della capacità di sentire gli odori (anosmia)
-- tosse secca irritativa persistente che indica la compresenza di iperreattività bronchiale aspecifica,
-- difficoltà respiratorie nel sonno.
Le pollinosi: allergie respiratorie delle vie aeree alte
La rinite allergica stagionale è scatenata dal contatto massiccio per via aerea con allergeni vegetali (pollini) che variano a seconda della stagione, e che comunemente comprendono:
- -primavera: pollini di alberi quali betulla, quercia, olmo, acero, ginepro, olivo
- -estate: pollini di graminacee quali erba canina, gramigna, erba fienarola; altre erbe (salsola; piantaggine lanceolata ecc)
- -autunno: pollini di ambrosia, ortica, parietaria
In Italia, circa la metà di tutte le forme allergiche respiratorie sono dovute alla reazione allergica ai pollini (pollinosi), per una stima di 7% della popolazione totale.
Le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (ARPA), costituenti della rete dell’Agenzia Italiana per l’Ambiente , collaborando con l’Associazione Italiana di Aerobiologia AIA, nell’ambito del monitoraggio aerobiologico, sui loro siti web mettono a disposizione degli utenti il calendario pollinico ed i bollettini settimanali aggiornati delle impollinazioni e fioriture, che riportano la concentrazione di pollini aerodispersi espressa in granuli/m³/die, insieme al commento epidemiologico-clinico corrispettivo.
Ad esempio, per la scorsa settimana nella Regione Friuli Venezia Giulia sono stati riportate:
-- alte concentrazione di pollini di ontano (e betulacee in generale), cipresso e ginepro
-- medie concentrazioni di nocciolo in pianura e in Friuli Alto;
-- quote stabili per i pollini di composite, graminacee, fagacee, urticacee in tutta la regione;
-- aumento di spore fungine soprattutto in pianura e sulla costa.
LA DIAGNOSI della malattia allergica: i test
Nello Skin Prick test, una piccola dose di allergene viene inoculato sottocute, generalmente nel braccio;il test è positivo e la persona è considerata allergica all’antigene quando nella zona dell’inoculo si manifesta edema e/o arrossamento, a volte accompagnati di sensazione di calore.
LA PREVENZIONE E CURA della malattia allergica respiratoria
In presenza di sintomatologia indicativa di una delle malattie allergiche respiratorie è opportuno rivolgersi al medico, per la diagnosi ed il trattamento tempestivi; inoltre, attuare alcune precauzioni generali nell’ottica della prevenzione:
-- uscire di casa nelle prime ore del mattino e/o la sera, evitando le ore centrali con maggior afflusso pollinico; evitare le zone verdi e le strade trafficate; fare attenzione agli eventi atmosferici favorevoli all’aumento dell’afflusso di pollini (forti venti, temporali);
-- usare nell’ambiente domestico-lavorativo impianti di aria condizionata muniti di filtri anti-polline;
-- lavarsi con più frequenza (ad esempio i capelli, in cui si possono depositare i pollini che poi durante la notte vengono trasferiti sui cuscini); lavare ogni giorno gli indumenti;
-- controllare il più possibile gli altri fattori adiuvanti: fumo di sigaretta/smog, odori forti, caldo-freddo estremi, umidità elevata).
Il trattamento di base consiste nell’utilizzo di farmaci antistaminici/decongestionanti/cortisonici, per via topica e/o orale, terapia farmacologica concordata con il medico in base al quadro clinico individuale; inoltre si possono attuare protocolli di prevenzione comprensivi delle regole generali sopracitate e coinvolgendo terapie alternative quali rimedi di medicina omeopatica (come ad esempio Complesso dose IMO granuli omeopatici, le terapie a base di oligoelementi di cui il più conosciuto è il manganese ecc).
In caso di sintomi allergici delle vie respiratorie alte (e soprattutto per ridurre l'incidenza delle ricadute) risultano utili ed efficaci estratti di erbe officinali dalle riconosciute propietà antiallergiche e antinfiammatorie: ribes nero, rosa canina, viburno, piantaggine; ma anche zenzero, echinacea, camomilla, finocchio. Inoltre l'estratto di gambo di ananas, che apporta come attivo principale la bromelina, con azione enzimatica, risulta utile per ridurre la secrezione mucosale e la rinorrea.
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fonti essenziali
researchgate.net
msdmanuals.com