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20 Marzo 2018

Per definizione, la dermatite atopica (DA, eczema atopico) è una malattia complessa ad eziologia multifattoriale, con decorso cronico-recidivante, che interessa l’apparato cutaneo su zone circoscritte od estese; caratterizzata da prurito localizzato o generalizzato e presenza di lesioni cutanee tipicamente eczematose, in fase acuta di tipo eritema-vescicolose ed in fase cronica di tipo eritema-squamose tendenti a ispessirsi (lichenificazione). È la malattia infiammatoria cutanea più comune, con un tasso d’incidenza del 10-20% nei bambini (con esordio sin dai primi 6 mesi di vita) e del 5-10% negli adulti; a trasmissione su base genetica, è spesso correlata ad altre manifestazioni atopiche e/o allergiche (innate o acquisite: allergia ai pollini, polvere, acari, alimentare; malattie infiammatorie gastrointestinali); rappresenta la prima tappa della cosiddetta ‘’marcia atopica’’, con riacutizzazione preponderante in primavera e autunno e periodi di remissione soprattutto durante i mesi di maggiore esposizione solare (estate).

La presenza di lesioni sulla superficie cutanea è dovuta a difetti ed anomalie nella costituzione dell’epidermide, lo strato più esterno della pelle. Nella struttura dell’epidermide si possono identificare 5 diversi strati, formati dallo stesso tipo di cellule in 5 diverse fasi del loro ciclo vitale. Lo strato più superficiale dell’epidermide (detto strato corneo) presenta un compartimento cellulare formato da cellule chiamate corneociti, ed un compartimento extracellulare formato da cemento intercorneocitario. I corneociti sono cellule grandi, piatte e prive di nucleo; rappresentano l’ultima fase evolutiva dei cheratinociti, originati dagli stati più profondi dell’epidermide, e vengono eliminati dalla superficie cutanea durante il processo di desquamazione, lasciando spazio all’arrivo di nuove cellule. I corneociti sono avvolti da uno strato protettore proteico, sostitutivo della membrana cellulare, con ruolo di conferire resistenza meccanica al compartimento cellulare. Il cemento intercellulare è formato da lipidi provenienti da cellule degli strati più profondi dell’epidermide (i corpi lamellari di Odland nello strato granuloso), che si dispongono in strutture a forma di lamelle intrecciate e che rendono impermeabile lo strato corneo; inoltre giocano un ruolo attivo nel mantenimento del pH acido dello stesso. I lipidi costituenti sono glucosil-ceramidi, fosfolipidi, colesterolo, sfingomielina; nella composizione del cemento vi sono presenti inoltre proteine, enzimi e molecole ad azione antimicrobica. Lo strato corneo presenta una percentuale ridotta di acqua (al massimo 15%), ma è essenziale che questa percentuale rimanga stabile, per la normale funzionalità della pelle stessa. Le variazioni qualitative e quantitative del film lipidico e del suo corredo (substrato proteico ed enzimatico) conducono a variazioni quantitative dell’acqua, con conseguenti alterazioni nei ruoli giocati dalla barriera idrolipidica.

Nella dermatite atopica, le alterazioni su base genetica dell’epidermide includono difetti strutturali nel film lipidico (deficit dei lipidi costituenti e/o forma anomala delle lamelle con perdita di acqua e riduzione di attività enzimatica) ed anomalie nella risposta immunomediata delle cellule con aumento della sintesi di immunoglobuline E. La ridotta funzionalità della barriera cutanea comporta una maggior penetrazione di allergeni e fattori proinfiammatori esterni, con conseguente innesco di un circolo vizioso a modello out-in-out: gli stessi segnali rilasciati per indurre i processi di riparazione cutanea sono paradossalmente anche quelli induttori dell’attivazione della catena infiammatoria.

Al giorno d’oggi la scienza ci mette a disposizione strumenti avanzati per approfondire le conoscenze sulle cause dei disturbi cutanei atopici: se alla base della manifestazione atopica vi si trova un deficit di struttura o di quantità dei lipidi di membrana cellulare, eseguire dei test specifici per scoprire la natura di questo deficit può essere di grande aiuto nella cura in fase acuta e cronica. L’analisi lipidomica della membrana cellulare è un esame indicativo delle carenze di lipidi formatori di membrana cellulare, carenze che inducono alterazioni nell’elasticità, permeabilità e scambio di attivi ed ossigeno delle membrane stesse; un esame il cui esito può rappresentare la partenza per impostare le modifiche nell’alimentazione e l’integrazione nutraceutica di cui ne ha bisogno la terapia completa del disturbo atopico.

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