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02 Maggio 2018

Per insufficienza circolatoria periferica si intende uno stato infiammatorio delle vene e dei capillari a livello delle gambe, che comporta una riduzione del ritorno venoso verso il cuore. Si parla più comunemente di insufficienza venosa cronicaIVC – e può essere organica, se è dovuta ad un’alterazione fisiopatologica delle vene, oppure funzionale nel caso in cui vi esiste una condizione di stress eccessivo di ritmo o di flusso venoso, pur in assenza di anomalie primarie anatomiche.

A livello organico si osserva perdita di elasticità ed ispessimento delle pareti dei vasi sanguigni, riduzione del lume dei vasi, distruzione delle valvole (piccole formazioni a forma di nido di rondine, da cui il nome, all’interno del vaso sanguigno, deputate a favorire il deflusso del sangue verso il cuore ed a impedire un eventuale reflusso verso il basso; il loro malfunzionamento induce stasi venosa e aumento della fragilità della parete del vaso sanguigno).

I sintomi sono variabili, specifici per ogni quadro clinico, ma generalmente si possono individuare alcuni segni comuni:

-gambe e caviglie gonfie: l’edema tende a migliorare in clinostatismo;

-espressioni e disturbi cutanei: iperpigmentazione della pelle nelle zone corrispondenti alle vene sofferenti, ematomi, teleangiectasie (infiammazione della parete dei capillari, evidenziata in superficie cutanea sotto forma di reticoli sinuosi di colore rosso o bluastro), flebite, varici (dilatazioni patologiche delle vene, divenute permanenti, nodali o diffuse in tutta la lunghezza della vena);

-prurito, formicolii, dolore (di varie entità, localizzato o generalizzato), crampi ai polpacci (soprattutto quelli notturni, che possono diventare invalidanti, compromettendo la qualità del sonno con ripercussioni sullo svolgimento delle normali attività quotidiane)

-trombosi venosa profonda, accompagnata o no da ulcere varicose

Dal punto di vista clinico si distinguono 7 classi di IVC, in basse alla classificazione CEAP che è stata messa a punto dalla Commissione Internazionale dell’American Venous Forum, istituita per questo scopo nel 1994; ad oggi rappresenta lo standard mondiale per la diagnosi delle malattie venose croniche. Tra le cause della comparsa di IVC troviamo i fattori endogeni (predisposizione ereditaria; malattie d’organo-cuore, fegato, rene; diabete; dislipidemie ed ipercolesterolemie) ed esogeni, come il fumo, la sedentarietà, l’alimentazione scorretta. Le donne sono più predisposte a sviluppare IVC degli uomini, rischio che aumenta con l’età: si stima che in Italia circa il 30% delle donne over 50 anni soffre di una malattia venosa cronica, rispetto al 15% della popolazione maschile.

La cura primaria è sintomatica: si parte con la correzione dello stile di vita e dell’alimentazione, eliminando il fumo e cominciando a seguire un idoneo esercizio fisico, costante e regolare. Si possono utilizzare calze o bende elastiche a compressione graduata, scelte in base al grado di insufficienza venosa presente. L’applicazione locale di gel o creme ad azione rinfrescante-decongestionante, capillaro-protettiva, antiedemigena è utile per ridurre il senso di pesantezza e sconforto delle gambe, ridurre la ritenzione idrica, ridurre l’ispessimento cutaneo, favorire la normalizzazione del ritorno venoso. La terapia farmacologica orale presuppone l’uso di farmaci anticoagulanti, profibrinolitici, antitrombotici, flebotonici, in dosi e durata temporale indicati dal medico. Quando la IVC è associata a lipodermosclerosi, ulcere cutanee severe e/o dolore invalidante, il medico può decidere l’intervento chirurgico più indicato per il quadro clinico presente (valvuloplastica; rimozione chirurgica della parte compromessa della vena; ablazione con radiofrequenza; laserterapia).

Nella prevenzione della comparsa delle IVC, il ruolo più importante lo occupano lo stile di vita e l’alimentazione. Mantenere il peso sotto controllo, seguire una dieta alimentare sana e bilanciata, fare attività fisica regolare sono essenziali, come del resto nel generale ambito del benessere psico-fisico della persona. Durante i periodi di maggiore stress psico-fisico può essere utile l’assunzione di integratori antiossidanti, tonici rinvigorenti, drenanti linfatici e depurativi. In farmacia è possibile richiedere ed eseguire uno degli esami specifici per la capacitanza venosa, la pletismografia, esame che anticipa e completa l’ecodoppler eventualmente indicato dal medico. La farmacia Pelizzo, confermata come farmacia di turno ad Udine, pone come sempre a disposizione degli utenti il reparto Integrazione e Nutrizione, vantando la scelta di marche di qualità come Solgar, AlfaBiomega, Metagenics, nelle quali si può trovare il percorso di integrazione nutrizionale più consono alle esigenze individuali.