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19 Aprile 2018

L’attività elettrica del cuore registrata e riprodotta graficamente porta il nome di elettrocardiogramma, siglata ECG (o EKG): si tratta della registrazione degli impulsi elettrici generati ad ogni azione delle cellule cardiache, impulsi che comportano delle differenze di potenziale elettrico sulla superficie corporea, variabili nel tempo e spazio, e individuabili grazie alla proprietà di conducibilità del liquido interstiziale. Queste differenze di potenziale si traducono in tracciati impressi su carta, sotto forma di grafico in cui ogni oscillazione derivante dalla depolarizzazione/ripolarizzazione del cuore durante il ciclo di funzionamento cardiaco è rappresentata da onde (deflessioni) positive o negative intervallate a segmenti rettilinei di forme e misure specifiche.

Il ciclo del funzionamento cardiaco è definito dal susseguirsi in sequenza della fase di contrazione miocardica, la sistole, e della fase di rilassamento miocardico, cioè diastole; durante la sistole si ha una fase di contrazione isovolumetrica, seguita dalle fasi di eiezione (svuotamento) ventricolare, rapida e poi lenta e durante le quali si può sentire il primo tono cardiaco e l’inizio del secondo tono cardiaco; durante la diastole invece si assiste alla fase di rilasciamento isovolumetrico seguita dalla fase auxotonica, cioè di riempimento ventricolare rapido (che permette di sentire il terzo tono) e poi lento (che permette di sentire il quarto tono cardiaco); i toni cardiaci sono i rumori prodotti dalle valvole delle camere del cardio quando si chiudono e dal flusso di sangue nel suo passaggio attraverso di esse.

L’apparecchio utilizzato per la registrazione dell’attività elettrica cardiaca è denominato elettrocardiografo; nei primi anni ‘900, il fisiologo olandese W. Einthoven perfezionò il metodo clinico usato a quei tempi, che includeva l’galvanometro, e mise le basi per la lettura e l’interpretazione dei tracciati, denominando con le lettere ‘’P,Q,R,S,T’’ le onde ed i segmenti segnati sul grafico; in Italia, il primo manuale di elettrocardiografia, con l’interpretazione clinica dell’ECG, fu redato nel 1948 da D. Sibilia, che la introdusse come tecnica nell’ambito clinico italiano. Negli anni la tecnica evolse fino ai tempi d’oggi in cui gli strumenti elettronici compatti permettono l’interpretazione computerizzata del tracciato.

Il metodo per catturare e registrare le differenze di potenziale risultate dall’attività elettrica cardiaca impiega l’utilizzo di appositi elettrodi applicati sulla superficie corporea del paziente: nell’ECG a 12 variazioni, la più utilizzata in clinica, vi si usano 10 elettrodi, 4 posizionati sugli arti e 6 sul torace (i cosiddetti elettrodi precordiali, annotati V1-V6). Il grafico è generato su carta millimetrata standard di unità di 1mm (come riferimento visivo vi è una linea più marcata per ogni 5 linee orizzontali e verticali), con il tempo in ascissa e con l’ampiezza d’onda in ordinata. La scala standard è di 1 sec x 25mm per il tempo e 1mV x 10mm per l’ampiezza; ogni referto ECG riporta sulla carta la scala di riferimento, che può anche essere diversa da quella standard, su indicazione espressa dello specialista.

L’elettrocardiogramma, come esame di base, sicuro e semplice da effettuare, risulta fondamentale in numerosi contesti clinici: valutare la frequenza e il ritmo del battito cardiaco; individuare eventuali anomalie funzionali o morfologiche del cuore; controllare l’effetto dei farmaci antipertensivi/antiaritmici o correlati; verificare la buona funzionalità di un pace-maker; valutare le funzioni del sistema cardio sotto sforzo fisico, nell’ambito sportivo; per valutare e controllare il rischio cardio-vascolare, insieme alla misurazione della pressione arteriosa e il monitoraggio dei principali parametri biologici (colesterolo e glicemia). In farmacia, con l’avvio del reparto delle analisi del sangue di prima istanza ed i servizi di secondo livello, si può richiedere ed effettuare l’ECG, oltre alla misurazione della pressione arteriosa, il calcolo del punteggio individuale del rischio cardio-vascolare, gli esami del sangue. La farmacia Pelizzo, come rivenditore di apparecchi elettromedicali a Udine, dispone degli sfigmomanometri della marca Omron, leader confermato nel dominio della tecnologia elettromedicale; con orario di apertura continuato 7 giorni su 7, la farmacia Pelizzo resta a disposizione degli utenti con un servizio farmaceutico a 360°.

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