Drssa Afrodita Alexe
Cosa sono i flavonoidi? definizione e generalità
- costituiscono un largo gruppo di sostanze con più di 5000 composti, le cui strutture chimiche sono accomunate da un nucleo di tipo fenolico (il benzopirano o flavone);
- fanno parte della più vasta classe dei POLIFENOLI (classe di sostanze la cui struttura presenta un nucleo fenolico, al quale si legano diverse strutture radicaliche generando una varietà vastissima di composti)
- sono sostanze ubiquitarie nel regno vegetale: reperibili nei fiori, nei frutti, nelle foglie, nella corteccia e legno, nelle radici e rizomi, di tantissime specie vegetali da erbe ad arbori compresi legumi e cereali;
- possono essere colorati in qual caso si chiamano pigmenti: il loro nome deriva da ‘’flavus’’ – biondo; il loro colore è variabile e dipende dal Ph, dalla struttura chimica e dall’eventuale chelazione con ioni metallici (ad esempio i pigmenti blu contengono ferro o alluminio)
I bioflavonoidi: la struttura chimica e la suddivisione per gruppi di sostanze
Le posizioni dei legami sugli anelli, l’isomeria, l’eventuale chelazione con altri composti determinano le proprietà dei flavonoidi (idrosolubilità, colore, azioni ed effetti).
Il vastissimo gruppo dei flavonoidi può essere classificato in sottocategorie partendo dalla molecola che origina i derivati; in linea di massima se ne possono identificare 5 (o per alcuni autori, più dettagliatamente 8) sottoclassi:
-
flavanolo
- catechine, gallocatechine, epicatechine, epigallocatechine e loro esteri
- pro- e leucoantocianidine
- tannini (per alcuni autori)
-
flavone
- apigenina e derivati (luteolina, tangeritina)
- flavonoli (quercetina e derivati; kaempferolo e derivati; rhamnetina; miricetina; altri)
- calconi e i loro isomeri, i flavanoni (esperidina e derivati; naringenina e derivati; altri)
- flavanonoli (taxifolina; altri)
-
antociani – derivati di:
- antocianidina
- cianidina
- delfinidina
- malvidina
- pelargonidina
- peonidina
- petunidina
-
isoflavonoidi
- isoflavoni – fitoestrogeni (genisteina, daidzeina, glyciteina; altri)
- isoflavani (equol, loncocarpan, laxifloran; altri)
-
neoflavonoidi
- (neoflavoni e neoflaveni come la callophyllolide); ancora oggi sottoposti ad indagine scientifica per approfondirne le conoscenze
La presenza o meno della componente glucidica e/o di altri radicali in chelazione, l’isomeria, il numero e la posizione dei radicali –OH definiscono le proprietà fisico-chimiche e le attività fitoterapiche dei composti flavonoidi: dal gusto e colore conferito alle piante fino ai ruoli che ricoprono nella vita delle piante stesse ed alle attività potenzialmente benefiche per l’organismo umano.
I FLAVONOLI
- sono distribuiti ampiamente nelle piante nonché i più comuni degli alimenti: le forme più conosciute sono la quercetina, il kaempferolo, la miricetina e i loro derivati glicosidici)
- si trovano soprattutto nelle parti superiori delle piante (foglie, fiori, buccia dei frutti)
- gli alimenti più ricchi sono cipolle, cavolo, broccoli, porri, pomodori, uva rossa, mirtilli; tè e vino rosso
I FLAVAN-poli-OLI
- in questo gruppo di composti si ritrovano i flavan-dioli ed i loro derivati ottenuti per condensazione e polimerizzazione: le catechine - le proantocianidine - i tannini condensati
- sono molto comuni in tutte le specie vegetali, soprattutto nella frutta (banane, mirtilli, mele, pesche, pere, uva); frutta secca; cacao; tè e caffè; vino; legno, corteccia, radici di svariati alberi
- un ceno particolare ai flobafeni: noti come tannini rossi, sono composti amorfi insolubili che si formano dai tannini idrosolubili sotto l’azione degli acidi in soluzione alcolica (reazione di condensazione; di largo interesse nella produzione e conservazione dei vini); vi conferiscono il colore rosso di varie sfumature
- sono un gruppo di composti flavonoidi accomunati dallo stesso nucleo strutturale, l’aglicone (il catione flavilio)
- al quale si possono legare varie molecole di zuccheri semplici (ramnosio, galattosio, glucosio, arabinosio) i quali a loro volta possono essere esterificati con acidi organici (acido cumarico, acetico, caffeico)
- dal gruppo degli antociani fanno parte le antocianine, le antocianidine, gli antocianosidi: si differenziano per il numero di gruppi idrossilati, per la presenza , la natura e il numero degli zuccheri ad esse legate, per i carbossilati di natura alifatica o aromatica legati allo zucchero e per la posizione dei legami
- sono pigmenti che variano dal rosso al bruno al blu a seconda del pH dell’ambiente in cui si trovano
- sono presenti in quasi tutte le piante superiori, dove svolgono il compito fondamentale di attrarre gli impollinatori e gli animali per la dispersione dei frutti e dei semi
- danno il colore ai fiori della malva e delle petunie, così come alla frutta, uva, mirtilli, fragole, verdure, cavolo rosso e cipolla rossa; la cianidina forma il pigmento delle rose rosse, delle uve rosse, dei frutti del mirtillo; la delfinidina forma il pigmento viola nella Viola tricolor L.
- la medicina tradizionale impiega le antocianine
- per curare febbre, disturbi epatici, ipertensione arteriosa, infezioni virali e batteriche, diarrea e dissenteria
- per migliorare la funzione visiva;
- per ridurre la permeabilità e fragilità capillare con effetti benefici sulla circolazione sanguigna;
- per prevenire la formazione di placche aterosclerotiche dovuta ad alti livelli di colesterolo e ridurre il grado di aggregazione piastrinica
- per l’intensa azione antiossidante e cellulo-protettiva, immuno-stimolante, antiaging e protettiva nei confronti del DNA
- di questo gruppo fanno parte la daidzeina, la genisteina, la gliciteina (fig. 4)
- sono conosciuti come fitoestrogeni, per la loro similarità strutturale con l’estradiolo (estrogeno umano)
- si trovano nelle piante come soia, trifoglio rosso, cimicifuga, legumi vari (ceci, lenticchie), fave, cereali integrali, finocchio
- la medicina tradizionale li impiega nella cura delle sindromi in menopausa come utili rimedi contro le vampate di calore ed altri sintomi caratteristici; con effetti protettivi e di prevenzione contro l’osteopenia/osteoporosi e le malattie cardiovascolari.
FUNZIONI DEI FLAVONOIDI nelle piante
- conferiscono colore ai fiori e quindi capacità di attirare gli insetti impollinatori
- giocano ruolo protettivo antiparassitario antifungino; anti-radiazioni UV
- favoriscono la crescita di microrganismi simbionti utili alla pianta, capaci di migliorare lo scambio di nutrienti col terreno e di fissare meglio l’azoto atmosferico
- agiscono da mediatori biochimici per svariati processi metabolici e nella regolazione redox del ciclo cellulare (attività antiossidante cellulo-protettiva)
- svolgono ruolo attivo come «spazzini» contro i radicali liberi, fungendo da agenti riducenti e da chelanti di metalli
EFFETTI BENEFICI dei bioflavonoidi per la salute dell’uomo
Gli effetti benefici dei bioflavonoidi per l’organismo umano sono molteplici :
- Attività antiossidante : protezione attiva contro i radicali liberi che si sviluppano con il metabolismo cellulare a causa delle radiazioni, agenti inquinanti, additivi chimici, infezioni virali e batteriche, prodotti di scarto metabolico dei farmaci ecc
- Attività anti-aterogenica : azione cardioprotettiva svolta con meccanismi inibitori dell’ossidazione delle lipoproteine LDL (la quale sta alla base dello sviluppo delle placche aterogeniche e danneggiamento delle pareti vascolari)
- Attività di protezione e rinforzo del microcircolo: anti-fragilità ed anti-rottura capillare
- Attività antinfiammatoria: inibizione della cascata infiammatoria dell’acido arachidonico che porta alla formazione di prostaglandine, trombossani e leucotrieni (i biomarkers della risposta infiammatoria)
- Attività anticancerogenica : proteggono le cellule contro l’attacco diretto da carcinogeni oppure alterando il loro meccanismo di azione
- Azione preventiva-protettiva contro alcune malattie metaboliche (controllo del pico glicemico, della riconversione dei grassi, dell’ossidazione del colesterolo LDL: ne risulta il loro ruolo attivo nella prevenzione e cura del diabete, della sindrome metabolica, del sovrappeso e obesità)
- Attività immuno-modulante ed anti-stanchezza fisica e mentale
- Azione diretta antimicrobica (antivirale, antibatterica, antifungina) : dimostrati effetti antibiotici per quercetina, naringenina, esperitina, apigenina per le quali sono state evidenziate le proprietà antivirali ed antibatteriche
I Flavonoidi negli alimenti: quali sono i cibi più ricchi?
I flavonoidi sono largamente presenti in un vasto ventaglio di cibi che compongono l’alimentazione dell’uomo: è opinione universalmente accettata che la dieta equilibrata e colorata ad arcobaleno, contenente almeno 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura fresca, possa garantire l’introito ottimale di tutte le sostanze benefiche per il nostro organismo.
Dettagliando, i cibi più ricchi in flavonoidi sono considerati
- le bevande (tè verde e nero, caffè, vino rosso...)
- la frutta (mele, pere, bacche rosse-nere dei frutti di bosco, sambuco ed a., agrumi, uva, uva passa, prugne, fichi, anguria, melone, albicocche, pesche...)
- le verdure (broccoli, sedano, cipolla, aglio, porro, spinaci, in genere gli ortaggi, pomodori, peperoni, zucche e zucchine...)
- i funghi
- i cereali (soia, cereali integrali...)
- frutta secca, semi, noci (cacao)...
I flavonoidi negli integratori alimentari e nutrizionali
In generale l’assunzione anche massiccia di flavonoidi con la dieta alimentare non comporta alcun rischio di tossicità per il corpo umano; la scienza deve ancora far luce sulle differenze per la biodisponibilità ed effetti all’interno del nostro corpo, tra l’assunzione alimentare e quella con integratori in formule contenenti polifenoli isolati.
Gli esperti avvertono sui possibili rischi di reazioni avverse ed indesiderate in caso di assunzione di dosi elevate e per lunghi periodi, di flavonoidi isolati (in particolare per la funzione tiroidea e per le interazioni con altri farmaci); in gravidanza ed allattamento è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico.
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fonti essenziali
researchgate.net
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5465813/