Drssa Afrodita Alexe
L'escolzia: cos'è, a cosa serve, cenni di farmacognosia, indicazioni e modo d'uso, gli integratori alimentari e nutrizionali in farmacia
Cos’è l’escolzia?
Tra le piante medicinali utilizzate per la cura dell’insonnia e dei disturbi del sonno troviamo anche l’escolzia: Eschscholtzia californica (fam. Papaveraceae), è una pianta erbacea perenne originaria del continente americano, introdotta in Europa nell’800 come pianta ornamentale, dal botanico russo Von Eschscholtz (a cui è stata dedicata la scoperta della pianta, durante le spedizioni pionieristiche di scoperta delle Americhe, nei primi anni del secolo XIX).
L’escolzia cresce nei terreni caldi e arridi, vicino alle coste; può arrivare fino a 50cm di altezza e formare spessi cespugli di colore verde-glauco; i fiori sono di colore da giallo intenso-arancione a rosso vivo; i semi, piccoli e numerosissimi, sono racchiusi in un baccello lungo di 3-5cm.
A scopo medicinale si usano le parti aeree (foglie e fiori) e i semi.
A cosa serve l’escolzia? I suoi utilizzi
L’escolzia è utilizzata per le sue proprietà sedative ed ipnoinducenti, nella cura dell’insonnia e del sonno disturbato (ripetuti risvegli notturni, difficoltà a riaddormentarsi, crampi notturni): particolarmente adatta per contrastare i risvegli, per azione complementare come calmante e rilassante (anche della muscolatura).
Risulta utile come antispasmodico antidolorifico per ridurre le somatizzazioni da stress e ansia: calmare i sintomi dolorosi a carico dell’apparato digerente (crampi e dolori addominali, spasmo biliare, gastrite e colite spastica di origine psico-somatica), nonché alleviare mal di testa e sindrome emicranica da stanchezza, stress, ansia, attacco di panico.
Come calmante e antispasmodico, l’escolzia trova impiego anche in età pediatrica: come coadiuvante nella cura dell’enuresi notturna, dei crampi addominali, degli stati di ipereccitabilità ed agitazione.
Cenni di farmacognosia: quali attivi contiene l'estratto di escholzia?
Tra i costituenti primari con azione fitoterapica dell’escolzia si contano gli alcaloidi isochinolinici, i flavonoidi e i loro complessi – fitosteroli, glicosidi flavonoici (rutina), carotenoidi.
Tra gli alcaloidi con azione specifica sono stati isolati e studiati:
-berberina – con azione sedativa calmante
-protropina - con azione sedativa, ipnoinducente, antalgica; secondariamente antiflogistica, antiserotoninica
-chelidonina – antispasmodico analgesico soprattutto nel tratto intestinale e biliare, ma anche antibatterico e antifungino
Il fitocomplesso dell’escolzia si è dimostrato utile per dormire bene e risvegliarsi riposati: dimostra un' azione ipnoinducente senza segni residuali al risveglio (come stordimento o confusione); sembra avere più effetto nelle donne che negli uomini; presenterebbe azione antalgica generale soprattutto per effetto di sedazione del sistema nervoso centrale.
Gli studi scientifici condotti dimostrano che l’estratto idroalcolico di escolzia è in grado di mantenere alta la concentrazione delle catecolamine nel cervello, grazie ad un’attività di inibizione degli enzimi atti a degradare questi neuromediatori (attività inibitoria dimostrata in vitro sull’azione della dopamina-beta-idrossilasi, delle mono e diammino-ossidasi; effetto inibitorio sulla sintesi e rilascio di adrenalina).
Precauzioni e controindicazioni d’uso: quando non prendere l'escholzia
Generalmente l’escolzia è considerata avere ottima tollerabilità e sicurezza nell’utilizzo; se ne sconsiglia l’uso in gravidanza ed allattamento, in via precauzionale.
In età pediatrica, prima di utilizzarla è indicato chiedere il parere del medico.
Nelle persone affette da malattie cardio-vascolari clinicamente instabili, a dosi alte può avere effetto paradosso bradicardizzante; è stato notato anche un effetto agonistico con gli antidepressivi, ipnotici barbiturici, antistaminici con componente sedativa; per cui se ne sconsiglia l’utilizzo concomitante ed è indicato sentire il parere dello specialista.
Modo d’uso dell’escolzia: come assumerla?
L’escolzia può essere usata sotto forma di infusi, tè e tisane, oppure come estratto idroalcolico (tintura madre, soluzioni e gocce orali), come anche in formulazioni solide contenenti estratto secco dell’erba (capsule vegetali, tavolette), sia da sola come monoconcentrato ma più spesso associata ad altre erbe medicinali per potenziamento e sinergia d’azione (con valeriana, melissa, passiflora, biancospino, melograno…); utile anche l’associazione con la melatonina, nella cura dell’insonnia e di altri disturbi del sonno.
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fonte
sito infoerbe.com
EuroMed-PlantBase – The PlantList.org