Dr.ssa Afrodita Alexe
Le mascherine chirurgiche: quando e come usarle?
Le linee guida di OMS riferiscono che l’utilizzo delle mascherine (chirurgiche o filtranti - le FP2 e FP3) rappresenta una delle misure atte a limitare la diffusione di virus e altri patogeni per via respiratoria e oro-fecale; in questo contesto, il nuovo Coronavirus si presenta come altamente contagioso e abbastanza resistente nell’ambiente (dato che si diffonde tramite droplets e per contatto, ed è capace di permanere in forma attiva su diverse superfici per diverso tempo, presumibilmente da 2 ore a 9 giorni).
Quando?
L’utilizzo delle mascherine è fortemente consigliato in tutti i casi di confermato e sospettato caso di Covid19, oltre che ovviamente in ambito sanitario. Tuttavia il solo utilizzo delle mascherine non protegge dal contagio: bisogna attuare tutte le misure necessarie per contenere la trasmissione del virus, e qui citiamo dal rapporto ISS:
‘’Le più efficaci misure di prevenzione da applicare sia nell’ambito comunitario che sanitario, includono: · praticare frequentemente l’igiene delle mani con acqua e sapone o, se questi non sono disponibili, con soluzioni/gel a base alcolica; · evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani; · tossire o starnutire all’interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, che poi deve essere immediatamente eliminato; · indossare la mascherina chirurgica nel caso in cui si abbiano sintomi respiratori ed eseguire l’igiene delle mani dopo avere rimosso ed eliminato la mascherina; · evitare contatti ravvicinati mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone, in particolare con quelle con sintomi respiratori’’
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/rapporto-covid-19-2-2020.pdf
L'utilizzo scorretto della mascherina può paradossalmente aumentare anzichè ridurre il rischio di contaggio, perché:
-può indurre falso senso di sicurezza in chi la indossa, facendo abbassare la guardia e incoraggiare l’inosservanza delle regole anti-contagio.
-quando umida/bagnata presenta un alto rischio di aumento della carica virale favorendo anziché diminuire il rischio di contagio (per possibile accumulo di particelle virali nei vari strati della mascherina).
Come?
Quanti tipi ce ne sono?
Le mascherine chirurgiche
Nascono per la necessità di contenere il rischio di contagio tra pazienti e personale sanitario, nelle strutture sanitarie e soprattutto in ambito degli interventi chirurgici (da cui il loro nome). Sono fatte di vari strati di tessuto-non-tessuto di diverse trami, posti uno sopra l’altro e pressati in maniera da renderla compatta e sottile; nella parte alta è inserito un sottile filo semirigido; viene fissata tramite lacci che si allacciano sulla nuca. Il loro ruolo è di barriera fisica; devono rispettare la norma tecnica UNI EN 14683:2019 in termini di capacità filtrante, traspirabilità e resistenza a schizzi liquidi, resistenza a lavaggio.
Le mascherine filtranti
Le mascherine FFP2 e FFP3 dette anche facciali filtranti, o respiratori con filtranti facciali, sono dispositivi che si usano in ambito ospedaliero ed assistenziale per la prevenzione della trasmissione di agenti infettivi in maniera più efficace possibile. Sono fatte di 2-3 strati di tessuto non tessuto, quello esterno più grossolano e quello interno più denso, e dotate di un filtro a carica elettrostatica che è capace di trattenere particelle più piccole di 5µ. Non sono riutilizzabili; dopo qualche ora il filtro si esaurisce e si devono cambiare. La norma tecnica che ne specifica i requisiti minimi in modo da garantirne l’efficacia è UNI EN 149:2009.
Le FFP1 sono le mascherine filtranti usate in ambito lavorativo nel quale si maneggiano polveri sottili in tutte le forme di sospensione (edilizia, industria chimica, metal-meccanica ecc); possono essere usate anche dalle persone allergiche, per bloccare l’entrata nelle vie respiratorie di agenti esterni a potenziale allergenico (polline, polvere ecc)
Le mascherine fai-da-te
In assenza totale di altri dispositivi medicali si possono creare in casa delle mascherine ad-hoc, utilizzando 3-5 garze di diverse grossezze e trame sovrapposte tra loro e coperte da tessuto traspirabile; sono comunque altamente sconsigliate in quanto non proteggono in maniera efficace contro un eventuale contagio.
Il lavaggio
Si possono lavare solo le mascherine formulate appositamente: disinfezione con soluzioni clorurate e lavaggio a mano con acqua e sapone oppure in lavatrice, a seconda delle indicazioni del produttore riportate sulle confezioni; comunque il numero di lavaggi che si possono eseguire è limitato, da 2 a 10 volte al massimo, in funzione del tipo di materiale utilizzato. Si devono sostituire e lavare immediatamente quando diventano bagnate o quando si sospetta un potenziale contagio.
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link utili
http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019
https://www.protezionecivile.fvg.it
https://www.who.int/health-topics/coronavirus