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04 Dicembre 2017

La stagione invernale significa freddo, vento, umidità, sbalzo termico: le condizioni ideali per lo sviluppo delle malattie respiratorie acute, o per riacutizzazioni (con rischio di sviluppo di infezioni) di quelle croniche. Parliamo di malattie dell’albero respiratorio in generale, e di malattie da raffreddamento delle alte e medie vie respiratorie in particolare, queste ultime avendo un impatto socio-sanitario di gran lunga superiore a qualsiasi altro possibile disturbo acuto stagionale.

È largamente dimostrato il fatto che lo stato di salute delle vie aeree superiori ed inferiori dipende dalla loro pervietà: i sintomi e segni clinici quali

  • -- ristagno di muco acido con conseguente irritazione e congestione della mucosa,
  • -- ostruzione dei seni paranasali,
  • -- iperemia della mucosa del cavo orofaringeo,
  • -- alterazioni della clearance muco-ciliare

sono tipici delle malattie da raffreddamento, sindromi influenzali e para-influenzali, condizioni allergiche acute le quali rappresentano il principale fattore di rischio per co-infezioni batteriche (sinusiti, otiti, congiuntiviti, tracheiti, bronchiti).

Per ripristinare la corretta morfo-funzionalità delle vie aeree, la terapia inalatoria si basa su tecniche endonasali usando:

-gocce nasali (ultimamente molto ridotto per scarsa efficacia) e spray nasali con azione decongestionante, disincrostante, disinfiammante e defluente;

-lavaggi nasali o irrigazioni con soluzione fisiologica/acqua marina isotonica o ipertonica

-inalazioni caldo-umide

-aerosolterapia: tecnica inalatoria più utilizzata, soprattutto in età pediatrica.

L’aerosolterapia rappresenta una tecnica di somministrazione di farmaci la quale si basa sul principio della nebulizzazione: processo in cui le particelle di un liquido o una sospensione vengono ridotte di dimensioni in maniera tale da permetterle di arrivare e depositarsi nei distretti più o meno profondi dell’albero respiratorio.

L’utilizzo di questa via di somministrazione permette di ridurre al minimo la perdita di principio attivo che si può avere con la somministrazione tradizionale orale (evitando il primo passaggio epatico quindi la metabolizzazione epatica, riducendo l’eliminazione renale e/o intestinale) e quindi ottimizzare il processo di terapia locale; i vantaggi consistono nella velocità di risposta terapeutica e nella riduzione delle reazioni avverse dei farmaci.

I farmaci utilizzati sono cortisonici, broncodilatatori, antibiotici, fluidificanti, di solito in formulazioni già pronte per l’uso ma che a seconda del caso possono richiedervi la diluizione, per garantire una migliore dispersione sulla superficie dei tessuti e mucose; di solito si usa la soluzione fisiologica, da 2 a 5ml per dose (e comunque non più di 10ml per dose).

In base al livello delle vie aeree da raggiungere, vi sono più gradi di nebulizzazione:

-deposizione orofaringea-particelle con diametro maggiore di 10 μ 

-deposizione tracheo-bronchiale-particelle con diametro minore di 5 μ 

-deposizione alveoli polmonari-particelle con diametro minore di 2 μ; le particelle più piccole di 0.5 μ arrivano negli alveoli ma vengono esalate senza depositarsi.

Il grado di nebulizzazione dipende dal tipo di soluzione/sospensione da nebulizzare (e dalla sua diluizione con appositi veicoli) e dal tipo di apparecchio utilizzato.

Le soluzioni sono insiemi omogenei di farmaco e solvente quindi la nebulizzazione è uniforme, mentre le sospensioni comportano un grado di nebulizzazione eterogeneo, le particelle del principio attivo sono più grandi (perché avvolte da un film di solvente) quindi necessitano di tempo maggiore di aerosolizzazione.

È importante conoscere le caratteristiche fisico-chimiche dei farmaci da nebulizzare, onde evitare associazioni controproducenti (ad esempio mescolare in ampolla dell’apparecchio soluzione oleosa e soluzione acquosa), con effetti diretti sull’integrità dei principi attivi

La somministrazione dei farmaci tramite aerosolterapia deve rispettare le regole generali di buona pratica (salvo indicazione diversa dello specialista), quali di seguito:

-- prima dei pasti (l’inspirazione profonda è più faticosa a stomaco pieno)

-- in caso di politerapia farmacologica, i cortisonici e i broncodilatatori vengono somministrati per primo (ad esempio, la mattina) per facilitare la dispersione e l’assorbimento in sede locale degli altri farmaci

-- la seduta deve avvenire in posizione seduta o semiseduta, a testa e torace eretti, la maschera ben aderente sul viso, le respirazioni profonde e lente bocca e naso

-- ogni seduta non dovrebbe superare 10 minuti di tempo e dev’essere seguita dal risciacquo con acqua della bocca per eliminare eventuali residui e gusto cattivo dei farmaci.

In commercio si trovano apparecchi per aerosolterapia che utilizzano tecnologie diverse di nebulizzazione:

-a pistone-meccanico: il più utilizzato, compatibile con tutte le formulazioni farmaceutiche, adatto a tutte le età e per tutte le affezioni respiratorie; eventualmente dotato di dispositivo per doccia - lavaggio - nasale

-a ultrasuoni: più veloce e silenzioso, ma non adatto alle soluzioni oleose e ai farmaci termolabili; 

-a membrana-MESH: uso riservato al trattamento delle patologie delle basse vie aeree (BPCO, asma, condizione allergica acuta, enfisema, fibrosi cistica), molto veloci e silenziosi, piccoli e compatti/tascabili

Nella scelta dell’apparecchio per aerosolterapia si terrà conto delle caratteristiche tecniche dell’apparecchio stesso, dei disturbi e patologie da curare, dell’età e le preferenze individuali in termini di comodità e facilità d’utilizzo.

La farmacia Pelizzo, come farmacia di turno ad Udine, è aperta al pubblico 7 giorni su 7 con orario continuato e pone a disposizione degli utenti nel reparto Elettromedicale un’ampia scelta di apparecchi per aerosolterapia: chiedendo il consiglio professionale al banco, potrete scegliere il dispositivo più adatto alle proprie esigenze.